Sora Lella, Elena Fabrizi all’anagrafe, non ha mai nascosto sé stessa. Nel bene e nel male. Nel 1991, ospite al Maurizio Costanzo Show, si mostrò senza paura o peli sulla lingua.

Maurizio Costanzo: “La vita è un misto, sempre, di malinconie, di gioie e di dolori. Ma se lei si guardasse un po’ indietro, rifarebbe tutto?“.

Sora Lella: “No. Perché io nella vita me ritrovo a ‘ste condizioni co’ ‘ste gambe così, che non posso cammina’ come direi io. Questo è perché ho lavorato troppo nella vita. Fanno bene le donne di oggi che hanno la donna di servizio. Dio le benedica. Io invece ho lavorato sempre. In cucina facevo la lavapiatti, l’aiuto cuoca, la cuoca. Pijavo ordinazioni. Ho fatto ‘na vitaccia. Poi de gioie ne ho avute ben poche“.

La sofferenza in gioventù: “Da bambina, ragazza, ho avuto un’adolescenza molto povera. Mia madre vedova. Non abbiamo avuto il necessario di cui i bambini hanno bisogno. Da sposata non m’è mancato da magna’ ma m’è mancato l’affetto. Fatti i figli… me vonno bene ma è un momento che sto a passa’ così. I nipoti per carità so’ tutti bravi, buoni, me vonno bene per carità. ‘Nonna de qua’, e ‘nonna de là’. L’ho tirati su io perché da quando è morto mi’ marito me le so’ presi a casa.

Maurizio Costanzo: “Però vive attorno a tanto calore e tanto affetto“.

Sora Lella: “Sì, tanto amore e tanto affetto quando vado al negozio, me divago tantissimo. Ora ce vado poco per altri impegni. Ho problemi e quindi sto a casa. Come mi sveglio la mattina? Ad esempio stanotte non ho chiuso occhio. Era un po’ de gioia perché sapevo che dovevo veni’ qua. Io però la vita non l’ho goduta per niente. Ho 76 anni, so’ più i giorni che ho tribolato che quelli che ho goduto“.

Sora Lella e il rapporto con il fratello Aldo Fabrizi

Su Aldo Fabrizi, il fratello: “Me pare impossibile che non abbia capito che dal mio carattere c’era da tira’ fori qualcosa. Io avrei avuto voglia de lavora’ co’ lui ma la sua grande personalità me dava soggezione“.

Maurizio Costanzo: “Lo sa che lei è diversa da quando è morto Aldo? Si esprime di più“.

Sora Lella: “È vero, lui non ha detto mai che ero brava. Lo ha detto solo un giorno a mia nipote che stavano a casa a cucinamme. Disse: ‘Ieri ho visto un film de tu’ zia, lo sai che è brava?’. Non l’ho mai sentito di’ da lui. Lavora’ co’ lui era un po’ difficile perché lui voleva la persona perfetta e se non era perfetta te diceva pane pane, vino vino… Non ce l’ho mai fatta a proporglielo. Me faceva fa’ al massimo le stupidaggini. O non c’ha pensato o non l’ha capito. Magari voleva la perfezione che io non ho“.

Maurizio Costanzo: “Vi somigliate un po’…

Ci assomigliamo anche di carattere oltre che fisicamente. Anche io c’ho i momenti in cui non so’ sempre santa. Tutti me dicono: ‘Quant’è bona, quant’è bella’. Io je dico: ‘Non te fida’, io c’ho i momenti miei…’“. La Sora Lella morì due anni dopo.

Carlo Verdone: “Aldo Fabrizi era geloso della sorella

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In occasione del 40° anniversario dall’uscita nelle sale di “Bianco, rosso e Verdone“, Carlo Verdone ha parlato anche della Sora Lella che nel film interpreta la nonna di Mimmo. “È stata un personaggio che resterà sempre nel mito. Sono bastati due film con me, in cui ha interpretato veramente sé stessa, perché in tutti nascesse il desiderio di avere una nonna come lei“.

Nel 1987, durante la serata di premiazione dei David di Donatello, Aldo Fabrizi avvicinò Verdone dicendogli: “Tu sei Verdone? Ma che ce trovi in mia sorella?“. Carlo rispose: “È una bravissima attrice, una bravissima caratterista“. Aldo lasciò di stucco l’attore e regista romano: “‘Na caratterista? Ma quella è bona solo a fa da magna’, damme retta. Tu hai combinato un casino, lo sai?“. Carlo ha raccontato l’episodio con stupore: “Non capivo: Aldo Fabrizi era geloso di sua sorella“. Tra gli aneddoti raccontati da Verdone sui due fratelli, immancabile quello relativo alla degenza in ospedale di Aldo che, all’arrivo della sorella Elena, disse a Carlo: “Nun ce la fa’ veni’! C’ha quer vocione che me rompe li timpani!“.

Con il fratello Aldo

Sora Lella: età e causa della morte, i funerali, le frasi storiche, “annamo bene” e il ristorante

La verace attrice romana morì due anni dopo l’ospitata al Maurizio Costanzo Show. Era il 9 agosto del 1993, aveva 78 anni. Si spense al Fatebenefratelli di Roma. Era ricoverata nell’ospedale romano dal 10 luglio dopo un’ischemia cerebrale dovuta alle complicanze del diabete. I funerali vennero celebrati l’indomani nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola, alla presenza di molti volti noti del cinema. La salma è stata tumulata nel cimitero Flaminio di Prima Porta.

Impossibile citare tutte le frasi divertenti di Sora Lella. Ma proveremo a tirare fuori le più popolari. Immancabile il suo “annamo bene, propio bene“, per rimarcare una situazione che magari di “bene” ha ben poco. Tra le chicche si ricordano: “Ma non staremo a fa’ ‘na c*****a?“; “Vergognateve zozzi!“; “Famme ‘sta zitta va“; “Che te la piji n’der c**o!“.

La Sora Lella ha animato le giornate del suo locale sull’Isola Tiberina. La cucina è stata sempre la sua grande passione e il suo principale lavoro. Era nota a Roma in particolar modo per essere stata la ristoratrice per le trattorie di Campo de’ Fiori e poi proprio quella sull’Isola Tiberina. Il ristorante è ancora aperto. Il marito, Renato Trabalza, le dedicò la trattoria che inizialmente Elena non vedeva di buon occhio perché riteneva la zona poco frequentata e piena di senza tetto. Il locale si trova tra il Ghetto e il quartiere di Trastevere. La gestione passò ad Aldo Trabalza, il figlio di Sora Lella e oggi è gestito dai quattro figli di lui, i nipoti della Sora Lella: Renato (executive chef), Mauro (si occupa della sala), Elena e Simone (gemelli, si occupano di gestire prenotazioni e accoglienza clienti).