Anna Maria Mazzamauro è nota al grande pubblico principalmente per aver interpretato il personaggio della fantastica signorina Silvani nella saga di Fantozzi. Anna rilasciato una intervista telefonica al Corriere ripercorrendo gli anni passati e ricordando la propria carriera. Oltretutto svelando aneddoti niente male. Come ad esempio il suo primo provino.

Ma lo sa che il provino io lo avevo fatto per interpretare la Pina?” dice al suo interlocutore del Corriere via telefono per l’incredulità dello stesso. “Conoscevo Luciano Salce, il regista. Cercavano una donna molto brutta e lui si ricordò di me“. Tuttavia Anna non si aspettava “stessero cercando una cessa” ma “una ‘bella atipica’‘”. Quindi si presentò “tutta in tiro“.

Aveva “una cofana di capelli ricci, i tacchi e un vestito rosso attillato“. In quel momento il regista la guardò perplesso affermando “ti ricordavo più brutta“. La Mazzamauro ricorda come in quell’istante abbia rischiato di perdere la parte, perché Paolo Villaggiobisbigliò al regista: ‘no. C’è bisogno di una donna che faccia innamorare Fantozzi. Questa è piena di difetti ma li porta sui tacchi’“.

Anna Mazzamauro in Fantozzi: nasceva la signorina Silvani

In quel momento nacque “la signorina Silvani“: “sola e disperata“, conferma Anna. Il suo intento era quello di “creare un prototipo di donna che dietro alle continue storie di sesso che cercava, nascondeva una grande miseria“. Come quando viene eletta “Miss Quarto Piano della Megaditta” grazie al fatto che “si è concessa a tutti gli uomini del primo, secondo e terzo piano“.

Sebbene questo non le basta “a colmare quella solitudine“. Compreso quando sposa Calboni, anche in quel caso “per me resta sempre la povera signorina Silvani” dice Anna, costretta “a fingere di essere incinta con Fantozzi“. Tutto sommato “un personaggio tragico” che però “ha fatto ridere generazioni intere“.

L’abbigliamento d’ufficio era ispirato alla madre di Anna “che era una impiegata al Ministero delle Finanze” e le copiava tutto. Dalla “camicetta di seta sotto il maglione” alle “scarpe col tacco infilate nella borsa e quelle comode per andare in tram“. Si adattava a ogni situazione e si trasformava “all’occorrenza“, proprio come la signorina Silvani che “sa fare bene le metamorfosi“.

Diventando “demonia” da “santa” in base alle “situazioni“. Ma poi ci metteva del suo come “lo sputo nel fard”, tutte sue invenzioni “perché quella donna doveva essere terribile, l’unica che Fantozzi, nella sua miseria morale e materiale, potesse desiderare“. Quindi il cambio di rotta verso la realtà e il particolare rapporto con Paolo Villaggio.

Il rapporto d’amicizia tra Paolo Villaggio e Anna Mazzamauro

Non sapevo mai quando scherzava o quando mostrava il lato più duro del suo carattere” ricorda Anna nell’intervista rilasciata al Corriere. Con Paolo Villaggio non strinse “mai” un rapporto d’amicizia. E quando gli chiedeva come mai non si frequentassero anche fuori dal lavoro, si sentiva rispondere “io frequento solo le persone ricche e famose“.

Una di quelle risposte che ancora oggi Anna non sa dove catalogare: verità o scherzo? Paolo era fatto così, “come tutte le persone straordinariamente intelligenti” lui “sapeva essere crudele“. Sul lavoro “era un uomo rispettosissimo“. Quando c’era da ripassare la parte “era lui che veniva nella mia roulotte“.

Era sempre “lui che chiedeva al regista di rifare una scena perché io non ero emersa bene“. Quel lato “crudele” secondo l’attrice era dovuto al fatto che Villaggio fosse “emerso tardi, a quasi quarant’anni“. “Pervaso da una punta di rancore per tutto quello che aveva dovuto superare prima del successo“.

Ma una volta raggiunta la fama “non era felice“. Come quella volta che “stavamo girando a Courmayeur“. Le si avvicinò dicendole “Strehler mi vuole con sé nel ruolo del buon soldato Svejk“. Quando Anna entusiasta gli rispose “ottimo, tu sei il buon soldato della Megaditta” poi gli chiese “gli dirai di sì, vero?“. Ma Paolo “non rispose. Poi non se ne fece nulla“.

Fu lì che Anna comprese “che a lui bastava aver ricevuto quella proposta“. Paolo “era sazio solo perché un grande regista lo aveva chiamato“. Paolo era freddo nei sentimenti in privato. “Le racconto questo aneddoto“, incalza la Mazzamauro ripercorrendo passi recenti, quando “poco prima di morire” e “già sulla sedia a rotelle” andarono insieme ospiti da Barbara d’Urso.

Quando la conduttrice gli chiese come mi aveva scelta, lui non si scompose e rispose: ‘come si sceglie un cesso’. Io allora ribattei secca: ‘ma con quel cesso hai guadagnato molto’“. E Paolo “non replicò” così “uscimmo dagli studi televisivi. Io mi avvicinai, tirai fuori il libretto di assegni e gli dissi: ‘adesso possiamo essere amici?’“. E ancora silenzio per qualche minuto.

Fino a quando “mi guardò e mi disse ‘quanto sei bella’“. Queste le “ultime parole” che le disse, un momento nel quale Anna è riuscita a comprendere “tutta la sua grandezza, la sua umanità forse nascosta sotto un’apparente crudeltà. Siamo attori, recitiamo sempre“.

Il rapporto con Milena Vukotic: rivali sul set e nella vita reale

Anna ha dunque presenziato al provino in qualità di “Pina“, la moglie di Fantozzi, aldilà dell’incomprensione sul suo abbigliamento da “atipicamente bella” come lei stessa si è definita, alla fine ha avuto la parte ma nel ruolo della signorina Silvani. Pina è stata interpretata prevalentemente da Milena Vukotic nella saga “fantozziana“.

Con lei non c’è mai stato rapporto di amicizia, “per niente” dice Anna. La rivalità nella trama di Fantozzi si era trasportata nella realtà “lei era la moglie e io l’amante“. Ovviamente Mazzamauro riconosce che si trattasse di recitazione, tuttavia “non mi ispirava una reale voglia di amicizia“. Era comunque difficile stringere legami “su quel set“.

E sa perché? Perché i film di Fantozzi sono straordinari nel trasformare l’ufficio, la famiglia, le relazioni affettive e le amicizie in grandi gironi danteschi“. E quindi “finivi per avere paura di essere risucchiato in quel gorgo infernale” e allora “evitavi accuratamente tutti i colleghi“.

Con Gigi Reder

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Ma non era così con tutti. Non con il mitico ragionier Filini, interpretato da Gigi Rider con il quale “ridevo tanto” anche se solo “tra una scena e l’altra. Non fuori dal set“. Sembravano “due ragazzini delle medie“. Stavano sempre a farsi “gli scherzi” e commentavano le scene “con frasi sconce“. “Insomma, ci divertivamo“.

Paolo probabilmente nutriva della gelosia per il legame tra i due attori perché li osservava “sorridendo” ma secondo Anna “con una punta di invidia” in quanto “lui era già divo e non poteva permettersi intemperanze da vecchi attori di teatro“.

Con Mariangela Fantozzi, interpretata dal grande Plinio Fernando

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Bizzarro. Qualche volta rimaneva con gli abiti da bambina tra una ripresa e l’altra solo per farsi prendere in braccio da qualche ignara comparsa che non si era accorta di coccolare una bambina ma un ragazzo maturo. E molto astuto!“.

Il Cyrano de Bergerac con Anna Mazzamauro

Anna nel 2002 ha interpretato Carmen nel Cyrano credo che sia molto femmina come personaggio“. Lei “soffre” per il naso ma è consapevole di poter raggiungere “mete inaspettate” facendo affidamento alle sue “qualità interiori“. Sul palco Anna si sente “bellissima, sensuale, libera“. Dice che non ha mai pensato a interventi di chirurgia estetica.

Ho una chirurgia estetica molto più potente: il teatro“. Lì può essere tutto quello che vuole “santa e pu****a” oppure “buona o cattiva” ma anche “bella o brutta“, non ci sono limiti. Ancora oggi “quando sento che il pubblico alla fine esplode in applausi fragorosi, penso di aver fatto proprio bene a fare l’attrice“.

E non parlatemi di morte“, aggiunge. “Sono atea, paradiso e inferno sono favole bellissime, ma so anche riconoscere il talento di Dante. Ogni altra storia è una storia scritta male“.

Anna Mazzamauro oggi: gli amori, la vita privata, dove vive, età, marito, figlia

Anna Mazzamauro è nata il 1° dicembre del 1938, ha 83 anni e oggi vive a Roma. È stata sposata con l’architetto Bartolomeo Scavia con il quale ha avuto una figlia nata nel 1970, Guendalina, attualmente impegnata in tour con uno spettacolo ispirato alla signorina Silvani.

Attualmente non ha un compagno “l’uomo che amavo” ha detto Anna al Corriere mi è stato vicino venticinque anni, poi non ce l’ha fatta più: è morto“. Riferendosi a “Nello Riviè, che conoscevo dai tempi dell’università” sebbene “all’epoca non mi filava“. Si sono ritrovati più avanti nel tempo “e siamo stati insieme fino alla sua morte” nel 2002.

Lei non ha mai detto “ti amo” in tutta la vita. Anzi, quando sente questa espressione le sembra di essere “in un film scadente“. Una volta sola ha avuto il pensiero di un altro uomo “comparso nella mia vita” dice. Lì commise “l’errore che commettono molte donne“. Idealizzò i suoi lunghi silenzi e la sua “natura taciturna” pensando “chissà quale profondità morale” avesse.

Tuttavia “solo in seguito capii che stava zitto perché non aveva nulla da dire“. Sebbene “all’inizio scattò una specie di dipendenza” con regali vari “libri, biglietti del teatro” nel tentativo di “interessarlo“, lui restava sulle sue mantenendo “la distanza” e restando “chiuso nella sua impenetrabilità“.

Così arrivò a chiederle “soldi in prestito“. Partendo da “sei milioni” di lire fino a “dieci“. Alla fine “mi ritrovai ingannata e derubata” e fu lì che “tornai da Nello” che “comprese” il “film” che si era fatta, “come si dice a Roma” aggiunge. La chiosa “avevo semplicemente interpretato il ruolo di una donna che perde la testa per una figura misteriosa, niente di più. Ho fatto l’attrice, sono un’attrice. Punto“.

Starle vicino però non è affatto semplice. La mattina è complicata per Anna: “il risveglio è sempre tragico. Faccio tutto di notte, tranne l’amore perché sto sola“. “Non le dico. Io se non salgo su un palcoscenico sono niente, non so dove andare, non so che fare“. Poi dice: “ho 83 anni e ho già detto a mia figlia che per la mia bara dovranno usare le tavole di legno del palcoscenico“.

Enrico Papi figlio di Anna Mazzamauro

Enrico Papi e Anna Mazzamauro ai tempi di “Beato tra le donne”

Circola sul web la fake news secondo la quale la Mazzamauro sarebbe la madre del conduttore televisivo Enrico Papi. Ma è solo frutto di un equivoco sorto in occasione della trasmissione “Beato tra le donne” in cui la Mazzamauro interpretava la madre apprensiva di Papi nell’edizione andata in onda nel 1999.

Quando si diceva che Anna Mazzamauro era stata picchiata sul set di “Poveri ma ricchi“: “no, fui strattonata

L’attrice negli ultimi anni ha partecipato in due film cinepanettoni consecutivi, oltretutto gli ultimi due lavori per il grande schermo, entrambi per la regia di Fausto Brizzi. L’episodio in questione risale al primo dei due film, “Poveri ma ricchi“, del 2016. Tre anni fa, ai microfoni de “I Lunatici” su Radio 2, disse di essere stata “strattonata” ma non “picchiata” come era emerso.

Parte del cast di “Poveri ma ricchi”

La notizia dell’aggressione la diffuse “un titolista che si è divertito a scrivere così“, disse l’attrice. Tuttavia quel gesto sul set è bastato a romperle “il menisco dell’orecchio“. Aggiunse di essere molto delusa dal mancato rispetto nei suoi confronti, se non altro perché “avevo letto tutti i libri di Fausto Brizzi” e “credevo che uno che scriveva così bene non potesse essere irrispettoso verso una primadonna del teatro italiano“.

Una volta terminato il film, l’autore del gesto “mi si è avvicinato e, prendendomi il viso tra le mani mi ha detto che non ce l’aveva con me e che se non gli avessi creduto mi avrebbe mandato due amici suoi che mi avrebbero convinto. Ho avuto paura. Paura davvero“. Aggiunse di aver scelto di lasciar perdere sotto consiglio dell’avvocato.

Anna ha lavorato anche nel secondo film del successivo anno, “Poveri ma ricchissimi” e poi nell’intervista del 2019 ha dichiarato di non voler lavorare “mai più con queste persone“. Tra le quali però si sentì di “salvareChristian De Sicaun signore. E anche bravo“.

https://chronist.it/2022/04/06/neri-parenti-racconta-di-quando-paolo-villaggio-scappo-in-mongolfiera/