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Sylvester Stallone ‘odiava’ Rambo, tutta la verità: “Dopo la prima andai a vomitare in un vicolo”

Sylvester Stallone, la rivelazione su Rambo: "Era disgustoso"

Sylvester Stallone ‘odiava’ Rambo, tutta la verità: “Dopo la prima andai a vomitare in un vicolo, ero convinto che mi avrebbe stroncato la carriera”

“Rambo”, il film d’azione con protagonista Sylvester Stallone, è ormai un cult apprezzatissimo da esperti e meno esperti del settore. Dal 1982 a oggi, infatti, la pellicola ha dato vita ad un vero e proprio franchise: tant’è che l’ultimo film della saga è datato 2019, ben 37 anni dopo il primo. Nonostante ciò, in un’intervista di qualche anno fa, Sylvester Stallone ha rivelato che inizialmente aveva odiato “Rambo”, tanto da credere che la pellicola avrebbe compromesso tutta la sua carriera.

Sylvester Stallone e la prima di ‘Rambo’: “Ero disgustato”

Secondo Sylvester Stallone, infatti, “Rambo” era orribile e inizialmente il film durava addirittura 3 ore. Intervistato da Howard Stern, infatti, la star di Hollywood rivelò che più volte tentò di acquisire le pellicole per distruggerle. “Dopo la prima proiezione del film ero così disgustato che mi recai in un vicolo vicino al cinema e vomitai”. Il film, infatti, durava 3 ore e almeno la metà delle scene erano ambientate nei boschi, in cui il protagonista dava la caccia ai poliziotti.

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La visione rivisitata e accorciata dell’opera

Provai, assieme al mio manager, a comprare le pellicole per distruggerle, non volevamo che il film uscisse. Lo giuro sui miei figli, provammo a comprare i negativi per bruciarli, ma non vollero venderceli”. Inoltre, secondo Sylvester Stallone, “Rambo” aveva battute decisamente brutte, banali e sembrava dovesse pontificare su qualunque situazione, ogni volta che apriva bocca. “In una scena Rambo uccideva un gufo e diceva: ‘Prendi questo, mangiatore di topi di merda’”. In seguito al rifiuto di consegnargli i negativi, tuttavia, Stallone decise di lavorare sul film, tagliando quasi integralmente i dialoghi del suo personaggio. La versione cult del film, che dura oltre un’ora meno dell’originale, dunque, sarebbe il frutto del lavoro di revisione dell’attore.

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