Un fiume in piena l’attore romano Amendola, come sempre: si parla dei disagi di Roma, di guerra e di tasse nell’intervista rilasciata al Messaggero
Claudio Amendola e le tasse: non è l’idea per un nuovo lavoro cinematografico, né lo spunto per un progetto destinato al piccolo schermo, bensì il titolo dell’intervista rilasciata al Messaggero, in cui l’attore si è denudato come sempre, svelando anche aneddoti particolari sul proprio portafoglio personale. Non è stata una frase sibillina, espressa solo in una circostanza casuale: Claudio Amendola è andato dritto al punto. Ha prima raccontato di aver fatto guadagni incredibili in una sola stagione, ma che gli stessi gli hanno comportato solo il passaggio nello scaglione dei “super ricchi”, dove si pagano “molte più tasse”. Ha detto di aver guadagnato anche tre miliardi in una sola stagione professionale, ma “più della metà” sono finiti nelle casse dello Stato.
“Ho guadagnato tre miliardi in una sola stagione”
Se ve lo steste chiedendo, non è un’intervista dai contorni amorevoli: Claudio Amendola ha sviscerato il nudo e il crudo della vita ad oggi, nel mondo, in Italia, a Roma soprattutto. Ma è stanco di evidenziare i problemi che non vanno nella capitale: “Non ho più alcuna voglia di parlare di tutto quello che non va a Roma – ha detto al quotidiano proprio con sede nel capoluogo laziale – è un tema vecchio che non sembra avere soluzione”. Rassegnazione. E poi, andando nel dettaglio: “Se in un anno ho guadagnato tre miliardi, più della metà li ho versati felicemente in tasse”, così Claudio Amendola, ironizzando. Ed ancora:
“Quello che volevo dire è che io guadagno e pago tutto a mio nome. Tanta gente molto più ricca di me lavora facendo intestare a tante società. E così a volte mi è sembrato strano e ‘simpatico’ pagare più tasse di certa gente che viaggia su altri livelli”.
Non è sicuramente il primo artista a fare questo tipo di lamentela. Per non guardare troppo all’indietro, ci viene in mente la vittoria di Mazzoli a L’Isola dei famosi e le successive dichiarazioni, mirate proprio a porre il focus sull’eccessiva tassazione anche in caso di vincita del reality Mediaset. Amendola ha poi parlato della sua Roma, spiegando di essere stanco di evidenziarne le difficoltà e di ribadire la solita retorica velleitaria su ciò che andrebbe o non andrebbe fatto per migliorare la situazione, ma esistono responsabilità, che bisogna “sicuramente dividere al cinquanta per cento con chi ci vive”. Quindi la lamentela: “Non ne posso più di sentire quelli che si lamentano del traffico mentre parcheggiano in doppia fila. Basta!”.
“Guerra? Sogno che arrivino gli extraterrestri a salvarci”
Nell’intervista, il disagio è stato esteso su scala mondiale: c’è una guerra non più silenziosa, che sta tenendo il Pianeta con il fiato sospeso. “Mai avrei pensato quando avevo vent’anni di arrivare a sessanta e vivere una realtà di guerra come quella di oggi”, sostiene l’attore romano. Non ci sono mezzi termini, come sempre: “Mi fa schifo tutto: le follie dei politici, l’indifferenza della gente, il cinismo nauseante”. Poi una speranza, quasi infantile, ma poi neanche tanto di questi tempi, visti anche gli sviluppi di ricerche e le scoperte scientifiche sorte di recente: “Sogno che arrivino gli extraterrestri, i marziani”. La consapevolezza: “Ormai sappiamo che ci sono, e una volta per tutte ci dicano: ‘Voi terrestri siete proprio deficienti’. E si comportino di conseguenza”. Chissà, per ora, almeno loro, non pagano le tasse.
Continua a leggere su Chronist.it