Non vedrà un euro Javier Rigau, il presunto marito di Gina Lollobrigida. Forse il prossimo 5 ottobre verrà scritta la parola “fine” e la celebrità internazionale potrà riposare in pace. Cosa che non è accaduta da quando è morta, vista l’incombenza di personaggi che rivendicano a gran voce l’eredità dell’attrice. I volti in discussione sono Andrea Piazzolla, l’ex factotum dell’attrice, il presunto marito Rigau, i parenti più vicini come il nipote Dimitri Skofic e il papà Milko, figlio di Gina.

Dopodomani, giovedì 5 ottobre, è attesa la sentenza per Andrea Piazzolla, denunciato da Milko e figlio per circonvenzione di incapace. Del patrimonio di Gina sarebbe rimasto poco e niente: gioielli, soldi e oggetti di valore. Nel 2009 fu stimato in 10 milioni di euro, quando conobbe Piazzolla che, secondo la pm Eleonora Fini, avrebbe raggirato l’anziana donna sfruttando le fragilità della stessa e tra il 2013 e il 2018 si sarebbe appropriato di gran parte dei beni dell’attrice.

La storia con il finto marito Rigau

Davanti al testamento redatto da Gina Lollobrigida, dove di proprio pugno ha scritto di lasciare tutto all’ex factotum, non è facile dimostrare la circonvenzione di incapace. Tuttavia, qualora venisse condannato, Rigau non potrà mettere mano al patrimonio dell’ex amata. La loro storia è particolare perché quando nel 2006 la 79enne Gina e il 45enne Rigau decisero di sposarsi, scelsero di stipulare un accordo secondo il quale entrambi si impegnavano a non richiedere la registrazione del matrimonio religioso nei registri civili, tenendo separati i due patrimoni. Concordavano anche la secretezza della vita privata in generale, compresa l’eventuale separazione o la dichiarazione di nullità delle nozze: la penale da pagare sarebbe stata milionaria. Il tutto fu messo nero su bianco attraverso scrittura privata.

Accordo fatto, nozze annunciate per il 29 novembre a New York, salvo poi rinviarle all’anno seguente per “eccessiva pressione mediatica”. Il 27 gennaio del 2007, però, quel matrimonio non è mai avvenuto e da quel momento Javier e Gina si sono allontanati per sempre. Si presume che in questo allontanamento abbia giocato un ruolo chiave ancora Andrea Piazzolla, entrato nella vita di Gina nel 2009. L’ex factotum dell’attrice scoprì che l’attrice si era sposata a Barcellona, in chiesa e per procura, proprio con Javier. Lollobrigida ha sempre negato di prestare il proprio consenso al matrimonio, ragione per la quale il finto marito è stato processo per truffa, poi assoluto con formula piena: “Il fatto non sussiste”. Quattro anni fa, la Sacra Rota ha dichiarato nullo il matrimonio “per inesistenza”. Nonostante Rigau insista nel rivendicare la celebrazione del rito canonico, quando questo viene dichiarato nullo, vi è l’effetto retroattivo. Esistono diversi altri motivi secondo i quali Rigau non avrebbe diritto al patrimonio dell’attrice.

Se il matrimonio non viene trascritto nei registri di stato civile, per lo Stato italiano non esiste alcun contratto tra Javier e la Bersagliera. Chi decide di sposarsi solo con cerimonia religiosa, si ritrova dinanzi all’unico vincolo spirituale, nulla più. Senza possibilità di rivendicare diritti civili e si esclude automaticamente l’applicabilità della legge in materia di successione familiare e patrimoniale. Il matrimonio sarebbe stato trascritto solo nei registri spagnoli, ma non in quelli italiani. Anche se venisse trascritto nel nostro Paese, però, dopo la nullità della Sacra Rota, non sarebbe valido alcun effetto civile. In conclusione, secondo la legge della Catalogna, in caso di trascrizione di contratto davanti ad un notaio catalano e in regime di separazione dei beni (proprio come fatto al tempo dai due), in mancanza di figli in comune, non esisterebbe alcun diritto patrimoniale neanche post mortem.

Continua a leggere su Chronist.it