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“O fai l’attrice porno in Gola Profonda o ti uccido”: la triste storia di Linda Lovelace

Ci hanno fatto anche un film sulla storia di Linda Susan Boreman, conosciuta con il nome d’arte Lovelace. La sua è una delle vicende cinematografici più triste e buie dello scorso secolo. Nata a New York il 10 gennaio del 1949, Linda è morta in un incidente a Denver il 22 aprile del 2002. Ironia della sorte, il suo carnefice morì d’infarto tre mesi dopo. Andiamo con ordine: Linda ottenne i riflettori con Deep Throat, film pornografico conosciuto da noi con il titolo “Gola profonda”, poi ribattezzato “La vera gola profonda”, uscito nel 1972. Parliamo di un cult della cinematografia hard internazionale. L’anno precedente sposò Chuck Traynor, il quale la presentò a Gerard Damiano. Quest’ultimo, regista statunitense, la volle per il film.

La denuncia shock

E proprio quel film che le aveva dato la popolarità, in realtà, si rivelò il suo inferno in terra. L’attrice aveva confessato il dolore vissuto sul set, lo aveva fatto nei dettagli attraverso la sua autobiografia Ordeal. Disse di essere stata costretta con la violenza, sotto minaccia di una pistola, e a farle questo era proprio il marito.

“Quando in risposta ai suoi suggerimenti gli feci sapere che non sarei mai stata coinvolta nella prostituzione in nessun modo e gli dissi che intendevo andarmene, [Traynor, il marito] mi picchiò fisicamente e cominciarono i continui abusi mentali. Sono diventata letteralmente una prigioniera, non mi è stato permesso di uscire dalla sua vista, nemmeno di usare il bagno, dove mi spiava attraverso un buco nella porta. Ha dormito sopra di me di notte, ha ascoltato le mie telefonate con un’automatica calibro 45 sempre puntata verso di me. Sono stata picchiata fisicamente e ho subito abusi mentali ogni giorno. Ha minato i miei legami con altre persone e mi ha costretta a sposarlo su consiglio del suo avvocato.

La mia iniziazione alla prostituzione fu uno stupro di gruppo di cinque uomini, organizzato dal signor Traynor (al Coral Gables Holiday Inn, ndr). È stato il punto di svolta nella mia vita. Ha minacciato di spararmi con la pistola se non l’avessi fatto. Non avevo mai sperimentato il sesso anale prima e mi ha fatto a pezzi. Mi trattavano come una bambola di plastica gonfiabile, prendendomi in braccio e spostandomi qua e là. Mi hanno allargato le gambe in questo modo e in quello, spingendo i loro cosi verso di me e dentro di me, giocavano con le parti del mio corpo. Non sono mai stata così spaventata e disonorata e umiliata nella mia vita. Mi sono sentita spazzatura. Mi sono impegnata in atti sessuali pornografici contro la mia volontà per evitare di essere uccisa… Le vite dei miei familiari sono state minacciate”.

Un film da record d’incassi, ma a Linda spettavano solo 1.250 dollari

Prima dell’uscita del libro, la donna si sottopose a un esame poligrafico: la macchina della verità stabiliva che l’attrice hard diceva la verità. Il marito mostro l’avrebbe anche ipnotizzata, lei sarebbe riuscita a sfuggire alle sue grinfie per tre volte. Anche dopo il divorzio, però, il suo carnefice continuò a minacciare la donna: “Ucciderò il figlio di tua sorella se non torni”.

Per Gola Profonda lei incassò solo 1.250 dollari malgrado il film avesse ottenuto guadagni da record in tutto il mondo. Lei si unì al movimento femminista anti-pornografia e cominciò la sua lotta contro i film hard. La denuncia dell’attrice gettò macchie indelebili su un film celebre, rimasto un cult nell’immaginario collettivo. Dietro a quella pellicola ha vissuto un inferno. Anche se giunsero le contestazioni contro le accuse su Traynor, un uomo della troupe del set confessò di aver assistito ad un “brutale pestaggio”: pare che fosse riuscito ad udire le percosse subite dall’attrice durante la notte e direttamente dalla sua stanza di motel. Traynor non subì nessuna conseguenza, è morto d’infarto il 22 luglio del 2002, proprio tre mesi dopo la morte della donna che ha torturato per anni.

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