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Charlize Theron: “Quando mia mamma uccise papà davanti a me”

Charlize Theron Quando mia mamma uccise papà davanti a me

Charlize Theron Quando mia mamma uccise papà davanti a me

Il ricordo dell’attrice: sua mamma uccise il papà, la Theron aveva appena 14 anni

“Io c’ero quando mia mamma uccise papà”: parola di Charlize Theron. Era il giorno del giudizio, quello in cui l’ennesima litigata sarebbe stata abbastanza. Era stato raggiunto il punto di non ritorno. La mamma era esausta. Il papà era alcolizzato e molto iracondo, un uomo manesco che faceva della violenza la sua forma di linguaggio. Charlize Theron aveva 14 anni, viveva ancora in Sudafrica. Gerda, la mamma, era sfinita, impaurita e protettiva nei confronti della piccola figlia: aveva ormai superato il limite della sopportazione. “Mio padre era così ubriaco che non avrebbe dovuto essere neanche in grado di camminare quando è entrato in casa con una pistola”.

I ricordi sono terribili: “Mia madre ed io eravamo nella mia camera da letto, appoggiate contro la porta mentre lui cercava di buttarla giù. Eravamo entrambe appoggiate contro la porta quando mio padre ha fatto improvvisamente un passo indietro e ha sparato tre colpi. Nessuno dei proiettili ci ha colpite, il che è semplicemente un miracolo, non esiste un modo razionale per spiegarlo”.

Il dramma di Charlize: la morte del papà

Era il 1991, la madre uccise il padre dell’attrice. Uno shock incredibile che ha imprevedibilmente rafforzato l’unione con la genitrice. “Sicuramente vorrei che quanto successo quella notte non fosse mai accaduto. Per proteggerci, mia madre ha messo fine alla minaccia”. La donna ha afferrato una pistola e ha sparato contro l’uomo. Legittima difesa: nessuna implicazione penale contro la donna. L’attrice non prova vergogna a parlarne: “Più parliamo di queste cose e più ci rendiamo conto di non essere soli. Penso che tutta questa storia abbia a che fare con il fatto che mio padre sia cresciuto con una dipendenza ed è questo che l’ha spinto a fare quello che ha fatto”.

Sulla mamma: “Ho una madre incredibile, è una grande fonte di ispirazione nella mia vita. Non è mai andata in terapia, ma mi ha aiutato ad avere una vita normale. La sua filosofia è sempre stata questa: ‘Quel che è successo è orribile, ma adesso scegli: o ti lasci affondare oppure provi a nuotare’. […] Per anni ho fatto finta che non fosse successo”.

Sul papà: “Era un uomo molto malato [che] è stato un alcolizzato per tutta la vita. Lo conoscevo solo in un modo, era sempre sbronzo. Era una situazione piuttosto disperata. La nostra famiglia era semplicemente bloccata… È terribile crescere con un tossicodipendente, ti rimane addosso per tutta la vita. Ho avuto un genitore che mi ha fatto passare attraverso il dolore, lo shock, la rabbia… Ma, in realtà, mi ha indirizzata a non passare tutta la vita sentendomi una vittima”.

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