Ricordare solo l’amore per Alessandro Haber e Francesco Nuti quando si parla della bellissima Giuliana De Sio, è un’offesa non solo per i suoi confronti ma per il cinema italiano. Bella, spumeggiante, verace. Davanti o dietro la macchina da presa, sembra la stessa. Il cinema italiano tra la seconda metà degli anni 70 e gli anni 80 ha visto sbocciare tantissime attrici di talento che si sono fatte apprezzare nel corso della loro carriera per numerosi interpretazioni di qualità. Tra queste merita una citazione speciale Giuliana De Sio, peraltro, sorella della cantautrice e scrittrice Teresa.

Storia di Giuliana De Sio, gli amori per Haber e Nuti


Giuliana De Sio è nata a Salerno il 2 aprile 1956 da papà noto avvocato e scrittore. Vive e cresce a Cava de’ Tirreni ma non appena diventa maggiorenne decide di lasciare questo contesto e di andare a vivere a Roma come ospite di un suo amico. La sua storia è davvero straordinaria perché fa la conoscenza di un capo carismatico di una comunità hippie di una cittadina ubicata nella provincia di Palermo. I due si innamorano e per qualche mese Giuliana si trasferisce in Sicilia per poi ritornare nuovamente nella capitale, stavolta come ospite di un’altra sua amica che poi diventerà l’attrice Teresa Ann Savoy. In questo periodo farà un’altra importante conoscenza che le permetterà di guardare al mondo della recitazione come sua principale professione.

Infatti, incontra Alessandro Haber che la indirizza verso l’arte dell’attore. Sarà lui a proporre delle sue foto che le permetteranno di fare diversi provini a teatro e in televisione. La cosa incredibile è che tutti e tre i provini a cui si sottopone hanno esito positivo per cui sarà lei a dover scegliere il suo primo progetto e sarà in televisione. Infatti, recita nello sceneggiato Una donna, andato in onda nel 1977 sulle frequenze Rai. Continua anche l’anno successivo a lavorare in questo ambito recitando nello sceneggiato Le mani sporche, al fianco di nomi eccellenti tra cui Marcello Mastroianni. Tra gli amori dell’attrice, si anche quello per Francesco Nuti, per la cui morte recente (avvenuta in concomitanza con quella di Silvio Berlusconi), ha mosso grandi critiche contro le programmazioni dei palinsesti della tv italiana. “Francesco è morto nel giorno sbagliato”, ha detto.

Il successo nel cinema


Tornando alla carriera. Contemporaneamente alla prima esperienza televisiva Giuliana De Sio aveva avuto anche un esordio sul grande schermo. L’anno era il 1976 e le venne affidata una piccola parte nel film grottesco San Pasquale Baylonne protettore delle donne. La regia era di Luigi Filippo d’Amico con soggetto e sceneggiatura di Castellano e Pipolo per le musiche dei fratelli Maurizio e Guido De Angelis. Per i più attenti e i cultori di questa pellicola, Giuliana De Sio vestiva i panni di Cesira. Nel cast c’erano nomi importanti come Lando Buzzanca, Memmo Carotenuto, Stella Carnacina e Orchidea De Santis. Nel 1989 viene diretta da Tonino Cervi nella commedia Il malato immaginario con Alberto Sordi e Laura Antonelli.

La prima esperienza al fianco di Francesco Nuti

Le viene affidata una importante parte ossia quella di Angelica, figlia di Don Argante (Alberto Sordi). La pellicola ottiene un ottimo riscontro ai botteghini e il suo volto diventa sempre più famoso. Nel 1982 viene scelta come principale protagonista della commedia di Maurizio Ponzi intitolata Io, Chiara e lo scuro. Sarà la sua prima esperienza al fianco di Francesco Nuti. Tra l’altro, sarà proprio questa pellicola a permetterle di vincere il David di Donatello come Migliore attrice protagonista e il Nastro d’argento. Ormai la carriera di Giuliana De Sio è in grande ascesa e prende parte a tantissimi progetti straordinari tra cui spiccano Scusate il ritardo per la regia di Massimo Troisi in cui interpreta Anna e Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli nel ruolo di Franca.

Recita in altri lavori molto importanti di questo periodo come Uno scandalo perbene di Pasquale Festa Campanile, Casablanca Casablanca di Francesco Nuti, Ti presento un’amica di Francesco Massaro, Se lo scopre Gargiulo di Elvio Porta e I picari di Mario Monicelli. Negli anni successivi le sue presenze cinematografiche diventano sempre meno frequenti ma comunque partecipa ad altri progetti importanti come Cattiva di Carlo Lizzani, Italiani di Maurizio Ponzi, Ti voglio bene Eugenio di Francisco José Fernandez, Vorrei vederti ballare, Il console italiano e La verità, vi spiego, sull’amore.

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