Quella di Rocky è sicuramente una delle saghe cinematografiche a cui il pubblico è più affezionato: la storia dell’umile operaio italoamericano Rocky Balboa che, partito dal niente, riesce a diventare campione dei pesi massimi ha tenuto incollati allo schermo milioni di appassionati in tutto il mondo.
Il terzo capitolo, quello della morte dell’allenatore Mickey, è uscito nel 1982. Recentemente, il regista e attore Sylvester Stallone ha raccontato come ha fatto a calarsi nella parte, rivelando dettagli sconosciuti e abbastanza sconvolgenti.
La dieta estrema e i problemi di memoria
Durante la lunga intervista al Wall Street Journal, Stallone si è soffermato in particolare sulla preparazione fisica e la folle dieta a cui si è sottoposto: “La mia intera colazione era composta da due biscotti di farina d’avena fatti con riso integrale e 10 tazze di caffè, perché volevo mantenere il mio grasso corporeo al 2,8%. Stavo mangiando solo tonno” ha raccontato.
L’attore ci ha tenuto a specificare che questa dieta estrema ha avuto effetti molto negativi su di lui, sconsigliando ai suoi fan di imitarlo: “A quei tempi la mia dieta era talmente restrittiva che facevo fatica a ricordarmi il mio numero di telefono: la mia memoria era completamente sparita. Stavo ottenendo tutti i tipi di effetti fisici debilitanti, ma sentivo di farlo per una giusta causa…”
Il progetto Rocky 3 era particolarmente importante per Stallone: era infatti lo sceneggiatore, il regista e il protagonista del film, come già avvenuto nel secondo capitolo della saga.
Certo, guardando alla vicenda con il senno di poi è importante sottolineare come non ci sia “giusta causa” che tenga se di mezzo c’è la propria salute. Anche Stallone ne è consapevole, e ora dichiara di aver completamente abbandonato quelle abitudini alimentari così pericolose: oggi che ha 77 anni, la sua full breakfast si compone di avocado, quattro uova, ricotta, tre fette di anguria e uva.
“A volte bevo ancora caffè, ma ho dovuto ridurlo per il reflusso” è stata la laconica chiusura dell’attore e regista. Del tutto comprensibile…