Oggi cercheremo di approfondire la carriera di Ottavia Piccolo e risponderemo alla fatidica domanda: “C’è mai stato qualcosa di sentimentale tra lei e Massimo Ranieri?”. Il periodo d’oro del cinema italiano è stato quello che va dagli anni ‘50 fino agli anni ‘70. Questo non significa che al di fuori di questo lasso temporale non siano stati realizzati film di qualità, ma semplicemente che tutto il movimento cinematografico italiano era al top nel mondo per strutture (Cinecittà) e per talento di registi, attori, sceneggiatori, costumisti e compositori. Un periodo durante il quale sono sbocciati artisti straordinari proprio come Ottavia Piccolo.
Il talento di Ottavia Piccolo
Era il 1960 quando una ragazzina di soli 11 anni fece la sua apparizione sul palcoscenico interpretando il ruolo di Helen, la principale protagonista dell’opera teatrale Anna dei Miracoli scritta dal drammaturgo americano William Gibson. Vi stiamo parlando di Ottavia Piccolo, attrice e doppiatrice italiana nata a Bolzano il 9 ottobre del 1949. Il regista di quell’opera teatrale, Luigi Squarzina, in un’intervista dell’epoca, sottolineò come la performance offerta dalla giovanissima Ottavia Piccolo fosse motivo di grande sorpresa. Che fosse un’attrice straordinaria se ne resero conto in tanti tra cui Luchino Visconti che, nel 1963, la volle nel suo famoso film Il Gattopardo.
Alla giovanissima Ottavia Piccolo venne affidato il personaggio di Caterina, una delle figlie del Principe di Salina (Burt Lancaster). Per rimarcare la qualità di quella pellicola basti pensare che nel cast c’erano personaggi del calibro di Alain Delon, Claudia Cardinale e Paolo Stoppa. Nel 1965 altra partecipazione prestigiosa con un celebre regista italiano come Mauro Bolognini nel film Madamigella di Maupin. Per lei il personaggio di Ninon. Si arriva quindi al 1968 quando l’altrettanto ottimo regista Pietro Germi decise di puntare su Ottavia Piccolo per il film Serafino.
Una commedia diventata molto famosa in Italia e non solo, nella quale c’erano anche Adriano Celentano, Francesca Romana Coluzzi, Gino Santercole e Saro Urzì. Da sottolineare come questa pellicola fu campione di incassi in Italia nella stagione cinematografica 1968-69 per complessivi tre miliardi di lire dell’epoca. Inoltre, per numero di spettatori paganti, è al 31° posto dei film italiani più visti di sempre. La carriera della giovanissima attrice è già in un punto di grande ascesa e di popolarità incredibile. Nel 1970 c’è nuovamente Mauro Bolognini con il quale viene sfornato un altro grande successo. Si tratta del film drammatico Metello. La Piccolo recita nel ruolo di Ersilia Pallesi al fianco di un altro astro nascente dello spettacolo italiano come Massimo Ranieri.
Il presunto flirt con Massimo Ranieri: “Falso!”
Tra l’altro, secondo le cronache dell’epoca, sembra che con lo stesso Massimo Ranieri nacque una relazione sentimentale. Tuttavia, nel 2021 lei ha smentito categoricamente. Con questa pellicola riuscì ad ottenere la vittoria del prestigioso Prix d’interprétation féminine al Festival di Cannes nel 1970. I premi conseguiti saranno molti altri tra cui il Nastro d’argento come migliore attrice protagonista, il David speciale e il Globo d’oro come miglior attrice rivelazione. Tutti i più importanti registi puntano sul tuo talento per le loro pellicole. Nel 1971 ha recitato in Trastevere di Fausto Tozzi ma anche in Bubù sempre per la regia di Mauro Bolognini e nuovamente al fianco di Massimo Ranieri.
Nel 1975 accetta la proposta di Duccio Tessari di recitare nel film avventura Zorro al fianco di Alain Delon nei panni di Ortensia Pulido. Deciderà poi di prendersi una lunga pausa dalle scene cinematografiche per poi ritornare, in grande stile, nel 1987 con Ettore Scola nel capolavoro La famiglia. Insieme a lei ci sono Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Sergio Castellitto e Fanny Ardant. Sempre nello stesso anno collabora con Franco Amurri nella commedia Da grande con Renato Pozzetto e Giulia Boschi. Ha poi lavorato in televisione a diversi progetti per serie e film televisivi mentre l’ultimo lavoro cinematografico, al momento, è del 2020: Occident Express di Simone Marcelli.