Premiata per la sua interpretazione in “I am Ruth”, che denuncia proprio la dipendenza da social network dei giovani, l’attrice ne approfitta per sensibilizzare su un tema importante: le lacrime di Kate Winslet
“I am Ruth” le è valso il premio Bafta per il suo ruolo interpretato sullo stesso set condiviso con la figlia Mia Threapleton: in lacrime, Kate Winslet ha approfittato dei riflettori puntati su di sé per denunciare la dipendenza dai social network dei giovani. Il film, infatti, tratta proprio il problema sviscerandolo a fondo, inquadrando i giovani come vittime dei social network. Il discorso della premiazione è una vetrina importante che le permette di manifestare il suo malessere e descriverlo, analizzarlo.
Il VIDEO
Potrebbe interessarti anche il seguente contenuto: Asia Argento e il suicidio di Anthony Bourdain: “Credevo fosse colpa mia, volevo seguirlo”
“I social network possono diventare un luogo molto pericoloso – ha detto, visibilmente commossa – non dobbiamo vergognarci di chiedere aiuto se pensiamo che il nostro rapporto con il web stia influendo negativamente sulla nostra salute e sulla nostra vita”. Il discorso è ampio ma poi restringe il campo ai più vulnerabili, i giovani di oggi. “‘I Am Ruth’ è stato realizzato per le famiglie che si sentono ostaggi dei pericoli del mondo online, per i genitori che vorrebbero ancora comunicare con i loro figli adolescenti, ma non possono farlo più, e per i giovani che sono diventati dipendenti dai social media e dai loro lati oscuri”.
Poi, commossa, rivolgendosi alla figlia inquadrata in platea – anche lei in lacrime – dice: “Se potessi tagliare questo premio in due, ne darei metà a mia figlia. L’abbiamo fatto insieme, piccola”. Conclude così: “Ci sono stati giorni in cui è stata un’agonia per lei scavare così profondamente come ha fatto a volte in un territorio emotivo molto spaventoso e mi ha tolto il fiato”.