Maurizio Merli è stato uno dei principali protagonisti del genere poliziottesco. Ossia il poliziesco all’italiana, un filone cinematografico che ha regalato numerosi film di ottimo successo: l’attore morì nel 1989.

La morte di Maurizio Merli ha segnato profondamente il cinema italiano. Il noto artista è stato un attore italiano nato a Roma nel febbraio del 1940 diventato famoso per aver interpretato numerose pellicole del genere poliziottesco, meglio conosciuto come poliziesco all’italiana. Si è formato presso l’Accademia d’Arte Drammatica per poi avere le prime esperienze nel mondo dei fotoromanzi e in particolare con la rivista Grand Hotel.

Uomo di grande fascino, Merli ben presto riuscì ad attirare su di sé anche le attenzioni del grande schermo arrivando a esordire nel 1973 con una pellicola non banale come il Gattopardo per la regia di Luchino Visconti. Per lui una piccola parte tant’è che non risulta accreditato ma fu comunque importante per fare esperienza. Successivamente lavorò sempre con un ruolo marginale nel divertente film western commedia Due rrringos nel Texas al fianco di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Nel 1968 collaborò con Ruggero Deodato per una pellicola di genere avventura intitolata Fenomenal e il tesoro di Tutankamen. Mentre l’anno successivo si cimentò con il genere drammatico in Raptus diretto da Marino Girolami con il quale peraltro bisserà la collaborazione nel film Decameron proibitissimo (Boccaccio mio statte zitto).

Maurizio Merli, la nuova star del genere poliziesco all’italiana

La svolta della carriera di Maurizio Merli arriva nel 1974 quando il regista Silvio Amadio gli offre un ruolo da protagonista nella pellicola Catene. Sempre nello stesso anno interpretò il principale protagonista nella pellicola Zanna Bianca alla riscossa per la regia di Tonino Ricci. Nel 1975 arriva alla prima e fortunatissima pellicola di genere poliziesco all’italiana, Roma violenta. Un film diretto da Marino Girolami che rappresenta il primo capitolo della cosiddetta Trilogia del commissario incentrata sulla figura del commissario Betti, per l’appunto interpretato da Maurizio Merli. Questo sarà il primo e fondamentale passo che permetterà a Maurizio Merli di diventare una delle principali icone del genere poliziesco.

Nella trilogia viene trattata la storia di un commissario la cui vita è stata caratterizzata da tragedie come la morte di un fratello di 18 anni colpito da un delinquente durante una rapina. Ne seguiranno tante altre pellicole di grande seguito da parte del pubblico tra cui Roma a mano armata, Napoli violenta, Paura in città, Italia a mano armata. Ancora: Il cinico, l’infame e il violento, Poliziotto sprint, Poliziotto senza paura, Poliziotto solitudine e rabbia e Un poliziotto scomodo.

Chi doppiava Maurizio Merli?

Maurizio Merli è stato doppiato da Pino Locchi, uno dei più grandi doppiatori italiani. Inoltre, ha prestato la sua voce a grandi attori internazionali come: Sean Connery, Tony Curtis e Roger Moore. Ancora: Charles Bronson, Terence Hill, Sidney Poitier, Jean-Paul Belmondo, Giuliano Gemma, Kabir Bedi e tanti altri.

La morte improvvisa nel 1999

Una carriera in grande ascesa che purtroppo è stata improvvisamente spezzata in quel tragico 10 marzo 1999 a Roma. Maurizio Merli stava giocando una semplice partita di tennis al circolo “Casetta bianca” sulla via Cassia con un amico quando, davanti allo sguardo impietrito della figlia, si accasciò a terra per via di un infarto praticamente fulminante. A nulla servì l’immediato soccorso dei presenti e la corsa verso l’ospedale più vicino dove però giunse già privo di vita.

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