Robin Williams era una “persona triste”: parola di Sam Neill. Non una sorpresa per chi conosce bene il compianto attore. Ma la star di Jurassic Park ha ricordato le loro “meravigliose chat” in cui parlavano “del più e del meno”. Un aneddoto che aveva già approfondito nel suo libro “Did I Ever Tell You This?”.
“A volte parlavamo anche del lavoro che stavamo per fare. Irresistibilmente, oltraggiosamente, irrefrenabilmente, gigantescamente divertente. Robert era la persona più divertente con la quale abbia mai lavorato, ma, allo stesso tempo, la persona più triste”.
Una contrapposizione probabilmente tipica dei grandi artisti, delle grandi menti. Robin ha affrontato molti mostri nella sua difficile vita. “Anche mentre scherzavamo, percepivo che qualcosa non andava, lui aveva fama, era ricco, la gente lo amava, il mondo era la sua ostrica. Eppure mi dispiaceva per lui più di quanto riuscissi ad esprimere”.
Sam Neill ricorda Robin Williams: “Solo una cosa lo faceva star bene”
La verità è che, alla fine, sebbene i riflettori puntati tutto il giorno e l’acclamazione della gente, Robin “era l’uomo più solo su un pianeta solitario. Inconsolabilmente solitario e profondamente depresso”.
C’erano però momenti di vera felicità nella vita di Williams. Quei piccoli sprazzi di gioia che gli permettevano di smarcarsi dall’oppressione dei demoni. “Le cose divertenti uscivano dalla sua bocca come un torrente in piena. In quegli attimi, quando tutti quelli che erano attorno a lui ridevano, lui era veramente contento, Robin in quei momenti era felice”.