La rivalità tra Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger andò avanti per 20 anni. Si incontrarono per la prima volta alla cerimonia del Golden Globe del 1977: Stallone era in nomination come miglior attore per “Rocky” e Arnold come stella nascente per “Pumping Iron“. “Quando lo vidi – ha raccontato Stallone qualche anno fa – mi dissi: ‘Ma chi è questo qua, è grosso come tutto il tavolo’“. Stallone fu deriso da Arnold quando quest’ultimo vinse il premio quella sera al contrario dell’altro. “Da quel momento anche il nostro DNA si odiava” ha dichiarato poi Sly in un’intervista. Quella stessa sera, secondo quanto rivelato da Schwarzenegger, la madre di Stallone gli si avvicino chiedendogli se fosse “l’uomo dei traslochi“.

Facevamo a gare a chi faceva film più grandi” ha detto Schwarzenegger nel 2019, intervistato da Jimmy Kimmel. La rivalità era ovunque, compresa quella sulla fisicità. “Io e Arnold siamo arrivati sugli schermi allo stesso momento – ha detto Stallone – Io forse un po’ prima. Ma lui era più grosso. Ed eravamo così competitivi. E Arnold era per me uno che avrei voluto strangolare ogni giorno, mattina e sera“.

L’interprete del celebre personaggio di Rocky sapeva benissimo di non poter competere fisicamente con un 6 volte Mr. Olympia. Oltretutto Arnold è il simbolo del bodybuilding, il piano di paragone non poteva reggere. “Mi arrabbierei nel sentire il mio nome pronunciato nello stesso respiro di quello di Stallone – tuonò Arnold Schwarzenegger nel 1985 – Lui usa le controfigure per i primi piani sul suo corpo. Io no“. Nello stesso anno uscì Rocky IV e il rivale del protagonista è Ivan Drago, interpretato da Dolph Lundgren. Si tratta di un lottatore russo dal marcato accento straniero che ricordava quello di Arnold.

Secondo le malelingue fu una scelta precisa per deridere e ferire l’orgoglio del collega. Ancora nel 1985 Sylvester sposò Brigitte Nielsen, ex di Schwarzy secondo le indiscrezioni. La questione riempiva le pagine di gossip e secondo le voci più diffuse Nielsen avrebbe inviato una foto di nudo a Stallone che poi avrebbe dato il via al loro amore. Secondo altre fonti il tutto sarebbe stato architettato da Schwarzenegger per sbarazzarsi di Brigitte, troppo “fuori di testa” per il suo stile di vita.

Stallone: “Avevamo un odio violento“. Schwarzenegger: “Non ci sono parole per descrivere quel periodo

Avevamo un odio violento. Ti è mai successo con qualcuno? – chiedeva Sly a David Letterman, ospite del suo celebre show – Avevo un acerrimo nemico che era capace di tirare fuori il meglio di me. Come direbbe Arnold, quella rivalità ci ha spinto ad accelerare sempre di più“. Due bambini? Forse. Ma ormai non si poteva tornare più indietro. L’odio era vero. Arnold: “Alla fine mi sono ritrovato a dover correre sul set di un film con fucili che normalmente vengono montati soltanto su elicotteri o carri armati“. Era un periodo “assurdo” e lo stesso Schwarzy, ancora nel 2019, quindi 3 anni fa, lo ricordava come “tutta una guerra“. E nelle trame dei film, e, metaforicamente, nella realtà: “Non ci sono parole per descrivere quel periodo“.

Tornando al 1988, Schwarzy prese in giro la pelliccia che Stallone indossava affermando come il collega fosse lontano dal “movimento femminista” e che emettesse “solo le vibrazioni sbagliate“.

Il nazismo di mezzo

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Stallone sarebbe stato la fonte della giornalista Wendy Leigh che scrisse, nel febbraio del 1988, un articolo titolato: “Il segreto nazista della sella di Hollywood“. All’interno si parlava del fatto che Schwarzenegger fosse un amante di Hitler e che suo padre, Gustav, era responsabile di radunare gli ebrei nei campi di concentramento.

Il padre dell’attore in realtà fece domanda da volontario per entrare a far parte del Partito Nazionalsocialista Austriaco e rimase fedele alla Germania nazista nel corso della seconda guerra mondiale. Tuttavia non vi sono prove accertate sul suo coinvolgimento nel raduno di ebrei nei campi di concentramento. Solo due anni dopo l’accusa furono rilevati i legami del padre di Arnold con il nazismo. L’attore però ha sempre pubblicamente denunciato severamente il regime nazista.

Nel settembre del 1988 Stallone fece rimuovere una foto di Arnold all’interno di una discoteca. Il proprietario lo fece per non rischiare che l’attore non tornasse più nel locale. A riportarlo fu il New York Post. Due anni dopo lo stesso Stallone lesse una biografia non autorizzata su Arnold, scritta ancora da Wendy Leigh. Secondo quest’ultima l’attore le disse: “Tesoro, leggere questo è meglio che farsi fare quattro pom***i“. Nel contenuto biografico si faceva cenno all’utilizzo di steroidi che Arnold in seguito confermò di aver assunto nel periodo in cui era impegnato nella carriera da bodybuilder.

Nel 1988 uscì “Twins” e il personaggio interpretato da Schwarzy deride un poster di Rambo attaccato al muro. Nella scena fa un gesto della mano per insinuare come quello rappresentato nell’immagine avesse in realtà dei muscoli ben più grandi del “vero” Rambo. In “Tango & Cash” Stallone “inviò” la sua risposta picchiando un uomo che somigliava al collega austriaco. Sly ha ammesso più tardi che in quella scena ha davvero immaginato di avere di fronte Arnold. In “Last Action Hero“, uscito nel 1993, viene mostrato un poster di Terminator 2 con la faccia di Sylvester.

Stallone: “Dopo un po’ ho iniziato a godermi questa competizione, questa lotta per la supremazia“. “Se lui aveva una pistola più grande io sparavo a più persone e così via – raccontò Sylvester Stallone parlando dei film girati – Ma poi è passato alla fantascienza, e a quel punto io sono rimasto indietro“.

Nel 2005 l’ascia di guerra venne sepolta

Solo di recente è scoppiata la pace tra Stallone e Schwarzenegger. Nel 2005, da governatore della California, Arnold consegnò personalmente un premio a Stallone in segno di ringraziamento perché il collega stava girando un film a Los Angeles (“Rocky Balboa“, il sesto film della saga di Rocky). Al contrario di altri dell’industria cinematografica non fuggiva verso “Stati meno costosi“.

I due collaborarono sul set in “Expendables” nel 2010, anche se nell’occasione Schwarzy fece solo un cameo non accreditato. Replicarono nel 2012 e nel 2014 con il secondo e terzo capitolo della saga. Nel 2013 erano sullo stesso set anche per “Escape Plan“. La rivalità in realtà si spense già sul finire degli anni Novanta però, quando ormai i due attori non sbancavano più il botteghino come nel decennio precedente.

Alla fine l’odio si è trasformato in rispetto e ammirazione, proprio come avviene nelle migliori storie. E, alla fine dei conti, proprio come gli stessi protagonisti ammisero, proprio quell’odio contribuì notevolmente a dare lo sviluppo che conosciamo alle carriere dei due attori, tra i più amati di Hollywood. Probabilmente oggi Stallone e Schwarzenegger sono quello che sono grazie a quella spinta motivazionale che involontariamente si stavano dando l’un l’altro.

Stallone, oggi, sul rapporto con Arnold Schwarzenegger: “Ora andiamo d’amore e d’accordo

Dalla voglia di prevaricare in ogni campo sull’altra a quel desiderio quasi irrefrenabile di “strangolarsi” quando restavano da soli nella stessa stanza. Dichiarazioni forti, un po’ come il carattere irascibile dell’eroe di “Rocky”, come avvenuto con Richard Gere, rivalità che probabilmente ancora oggi conosce la via della pace e, ancora più plausibilmente, mai la conoscerà. Riguardo Arnold, Sly ha detto: “Avere un valido avversario è una buona cosa. Ti fa perdere il sonno, ti scatena la voglia di alzarti la mattina e andare in palestra. Da quel giorno tra noi è scattata una gran competizione. Ora andiamo d’amore e d’accordo”. Una rivalità che “ci ha spinto a migliorare sempre di più“. Alla fine tutto è bene ciò che finisce bene. Tra loro, ma con Richard come la mettiamo?

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