Aveva 81 anni e pertanto ci si poteva aspettare che si spegnesse in casa sua, circondato dai suoi cari. Invece John Steiner è deceduto a causa di un incidente stradale. Era nato a Chester, il 7 gennaio del 1941, ma poi dall’Inghilterra si era ben presto trasferito in Italia, dove è diventato caratterista in molti film di genere.
Aveva iniziato nientemeno che con Peter Brook, visto il il suo aspetto elegante e i modi gentili, ma poi nel 1969 arriva Tepepa, uno spaghetti western famosissimo in quegli anni, in cui interpretò la parte di un medico. Questo ruolo cambiò la sua vita e John divenne un caratterista, un volto tipico, sempre richiamato dalle produzioni per quell’archetipo specifico. Spesso John Steiner interpretava il cattivo, con quel modo di fare sulfureo che lo caratterizzava.
John Steiner: caratterista nei film d’autore
Una carriera fulgida, non proprio sotto i riflettori, ma ricca e soprattutto continuativa. Steiner ha lavorato con moltissimi autori: Marco Bellocchio lo diresse in Sbatti il mostro in prima pagina e Lucio Fulci lo volle al fianco di Franco Nero in Zanna Bianca e in Il ritorno di Zanna Bianca. Poi lo richiamò per Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza.
Per il grande maestro Tinto Brass prese parte a quattro film, di quelli dell’epoca d’oro: Action, Salon Kitty, Caligola e Paprika. Le sue incursioni nell’horror contano gli autori più storici: Mario Bava che lo diresse in Shock e Dario Argento in Tenebre. Lavorò con Lina Wertmüller che gli assegnò un piccolo ruolo in Notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico.
Ma soprattutto, lo ricordiamo per un paio di ruoli sostenuti sotto la regia di Carlo Verdone: I Due carabinieri e Troppo Forte.
All’inizio degli anni Novanta, John Steiner diede l’addio alle scene e si trasferì in California, dove intraprese un mestiere più tranquillo. Era un agente immobiliare e godeva di grande prestigio nel suo campo. Nessuno si aspettava la sua dipartita, dato che godeva ancora di ottima salute.