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Il regista Jafar Panahi arrestato in Iran per dissidenza al regime

Jafar Panahi

Continuano gli arresti dei registi dissidenti in Iran. Dopo l’Orso d’Oro a Berlino Mohammad Rasoulof, è la volta del più noto Jafar Panahi, assiduo frequentatore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove si meritò il Leone d’Oro nel 2000 per il film Il cerchio.

Il regista, da sempre conosciuto per i suoi film in netta opposizione con il regime iraniano, si era recato alla procura di Teheran per avere aggiornamenti sul caso di un altro regista – supponiamo proprio Rasoulof, del quale da giorni non si hanno notizie – ma è stato arrestato. A riportarlo è l’agenzia di stampa iraniana Mehr, che ha anche aggiunto: “Non ci sono ancora informazioni sul motivo dell’arresto di Panahi, né sul suo legame con il caso Rasoulof o con altre persone arrestate la scorsa settimana”. Tra queste persone, figurava già anche un altro regista, Mostafa Aleahmad.

Jafar Panahi fu già arrestato in passato per le sue aperte posizioni contro il regime. Nel 2010 fu condannato a sei anni di reclusione per “propaganda contro il sistema”. Il regista aveva recentemente dichiarato il suo sostegno al movimento di protesta formatosi dopo la rielezione alla presidenza della Repubblica Islamica dell’ultraconservatore Mahmud Ahmadinejad. A Panahi fu vietato di girare film e lasciare il paese per vent’anni, salvo per il pellegrinaggio alla Mecca o per gravi motivi di salute, ma lui ha continuato a lavorare in patria. 

Da sempre vicino alla condizione femminile in Iran – uno dei temi predominanti all’interno dei suoi film – aveva firmato la lettera-manifesto di Rasoulof, nella quale si chiedeva di deporre le armi alle forze di sicurezza, accusate di “corruzione, furto, inefficienza e repressione” in seguito ai fatti relativi al crollo dell’edificio Metropol. L’incidente, che ha provocato 43 vittime, riguarda un edificio commerciale di 10 piani, in costruzione nella città sud-occidentale di Abadan, nella provincia di Khuzestan. I manifestanti hanno chiesto idi perseguire i “funzionari incompetenti” responsabili del crollo, ma sono state duramente represse.

I festival cinematografici europei stanno fermamente protestando contro gli arresti dei registi, chiedendone l’immediata scarcerazione. Dopo la Berlinale, si sono uniti il Festival di Cannes e la Biennale di Venezia.

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