Il 64enne era convinto di avere ancora vent’anni e di essere nel 1980: ormai la moglie e i figli erano degli estranei

Luciano si risveglia senza memoria dopo un incidente: persi 39 anni di vita. La storia di Luciano D’Adamo sembra uscita da un film, un racconto che mescola tragedia, amnesia e resilienza. Nel 2019, Luciano, all’età di 64 anni, viene coinvolto in un gravissimo incidente stradale che gli ha cancellato gran parte della sua vita. Quando si risveglia in ospedale, non è semplicemente un uomo che ha subito un trauma fisico. Crede di vivere ancora nel 1980. Convinzioni, ricordi e identità congelati a un giorno preciso: per lui è il 20 marzo di quell’anno, e non il 2019.

Al suo risveglio, Luciano si sente ancora un giovane di 24 anni, convinto che l’incidente sia avvenuto mentre usciva dal lavoro a Monte Mario. Non riconosce i dispositivi tecnologici moderni, come i cellulari, e nemmeno i volti familiari che lo circondano. Quando sua moglie entra nella stanza dell’ospedale per la prima volta, per lui è una perfetta sconosciuta. “Mi chiamava Luciano e io mi chiedevo come facesse a sapere il mio nome”, ha raccontato l’uomo. La scena diventa ancora più surreale quando gli viene presentato un uomo di 35 anni, suo figlio. Luciano non riesce assolutamente a riconoscerlo: “Come poteva essere mio figlio un uomo nato molto prima di me? E poi quale moglie? Io non ero sposato, ma fidanzato con una ragazza di 19 anni, e stavamo per sposarci…”.

Luciano si risveglia senza memoria dopo un incidente: persi 39 anni di vita

Quello che per Luciano è un futuro imminente, in realtà è già accaduto: quel matrimonio tanto atteso ha avuto luogo, ma lui non ne ha alcun ricordo. Per rendersi conto che la sua percezione del tempo era drammaticamente distorta, Luciano ha dovuto guardarsi allo specchio. Solo in quel momento, di fronte alla sua immagine riflessa, ha capito che qualcosa non andava: invece di vedere il giovane ventiquattrenne che si aspettava, ha visto un uomo di oltre sessant’anni, con i segni visibili del tempo passato. È stato allora che ha dovuto accettare la terribile verità: l’incidente non era avvenuto a Monte Mario negli anni ’80, ma a via delle Fornaci, a Roma, nel 2019. Un trauma alla testa gli aveva cancellato 39 anni di vita, rendendoli irraggiungibili alla sua memoria.

Luciano, oggi 68enne, ha dovuto lentamente adattarsi a una realtà completamente sconosciuta. Tutta la sua vita adulta è svanita come se fosse stata cancellata da un colpo di spugna. La moglie, il figlio, i progressi tecnologici, gli eventi storici: tutto quello che per il resto del mondo era normale, per lui era nuovo e straniante. L’unico ricordo che è riemerso in questi anni è legato al disegno di una cicogna, al nome “Matteo” e alla scritta “PN 2300”. Questo frammento di memoria si è poi rivelato essere il cartellino di nascita del suo primo nipote, nato nel 2014, con l’ora e il peso segnati a lato.

Luciano si risveglia senza memoria dopo un incidente: persi 39 anni di vita

Nonostante la sua memoria sia stata praticamente spazzata via, Luciano ha cercato di non arrendersi. Con l’aiuto di psicologi, ha intrapreso un doloroso percorso per ricostruire i legami con i suoi cari e imparare nuovamente a vivere in un mondo che non riconosce. Anche il rapporto con sua moglie ha dovuto essere ricostruito da zero. È come se fossero due perfetti sconosciuti che hanno dovuto imparare a conoscersi e a ritrovare una connessione perduta da anni. Il dolore più grande, forse, è sapere che gran parte della sua vita è stata cancellata e che non tornerà mai più. Eppure, nonostante questa consapevolezza, Luciano continua a guardare avanti, sforzandosi di adattarsi e trovare un nuovo senso di stabilità.

Oggi Luciano lavora nella manutenzione di una scuola, un’occupazione che gli permette di mantenere un certo equilibrio e dare un senso alle sue giornate. Ma il peso della tragedia non si limita alla perdita della memoria: non ha mai ricevuto un risarcimento per l’incidente, poiché il pirata della strada che lo ha investito nel 2019 non è mai stato trovato. Questo ha aggiunto un’ulteriore beffa al danno, lasciando Luciano senza giustizia e senza compensazione per la sua vita irrimediabilmente cambiata.

Continua a leggere su Chronist.it