Durante il week end appena trascorso è andata in scena la presentazione della prima squadra del Tor Lupara 1968, seguita dalla sfilata della scuola calcio per bambini. Il tutto è avvenuto sul rettangolo verde del campo D. Mammoliti di Tor Lupara, a Fonte Nuova, che da mesi ormai, versa in stato di degrado e ambiguità, sia sportiva che amministrativa. La gestione del campo, infatti, da anni è affidata ad un soggetto che, in realtà, non sarebbe legittimato a farlo e che utilizzerebbe la struttura a fini personali.
A rivelare tutto il marcio che si nasconde dietro al campo D. Mammoliti di Tor Lupara, è il custode della struttura, Giovanni Vaccaro. L’uomo, stanco delle incresciose condizioni in cui versa il complesso, una volta fiore all’occhiello di Fonte Nuova, ha deciso di denunciare il tutto, attraverso un’intervista condita da foto e video del posto. Vaccaro, nonostante le minacce del presidente Olivieri, ha deciso di proseguire la sua battaglia: “Voglio denunciare, perché a rischio c’è l’incolumità di tanti bambini che quotidianamente entrano in contatto con immondizia, rifiuti tossici pericolosi e strutture fatiscenti”.
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Le minacce, le condizioni del campo D. Mammoliti di Tor Lupara e il lavoro del custode
In seguito all’intervista scoop in cui svela le condizioni precarie del campo D. Mammoliti, Vaccaro rivela: “Andrò dalle forze dell’ordine a denunciare, perché ormai la vicenda è andata troppo oltre. Dopo aver appreso la mia volontà di rendere noto il degrado presente allo stadio, il presidente Olivieri è giunto qui, provocandomi e cercando lo scontro fisico, nonostante sapesse che a causa di due bypass e tre valvole al cuore, ogni colpo potrebbe essermi fatale. Ho temuto seriamente per la mia vita”.
Il custode Vaccaro, che da mesi, ormai, cerca di occuparsi del campo D. Mammoliti di Tor Lupara, inizia il suo tour del degrado dal luogo in cui è costretto a vivere, ovvero uno degli ambienti del centro sportivo, originariamente pensato come spogliatoio. “Quello che avrebbe dovuto essere il contratto di lavoro stipulato con Olivieri prevedeva 4 ore di lavoro quotidiane, weekend escluso, con vitto e alloggio garantiti. In questi mesi in cui sono stato custode e vigilante del Mammoliti, invece, ho dovuto acquistare io stesso i pasti, mentre l’alloggio, alla fine, si è rivelato essere uno degli ambienti dello stadio, in cui mi preparo da mangiare su un fornello a gas. Inoltre, anziché svolgere le mie mansioni nell’orario stabilito, mi sono ritrovato a gestire tutto il campo Mammoliti di Tor Lupara dalla mattina alla sera, in alcuni casi anche fino a mezzanotte”.
“Vivo come un senzatetto”
“Di fatto, vivo come un senzatetto alle dipendenze del gestore dello stadio e alla fine ho deciso di dire basta, soprattutto a causa delle condizioni igienico sanitarie del posto frequentato da molti bambini. In questi mesi, per esempio, ho chiesto più volte di poter usufruire di un’idropulitrice, per lavare con più efficacia i pavimenti degli spogliatoi. Alla fine, però, la macchina l’ho dovuta comprare a mie spese. Così come spesso ho dovuto utilizzare il mio detersivo per lavare gli indumenti sportivi, come casacche e magliette, che altrimenti passavano di bambino in bambino, impregnandosi di sudore, senza che nessuno le pulisse, generando un fetore insopportabile”.
Le condizioni degli spogliatoi del campo D. Mammoliti di Tor Lupara e la spazzatura da buttare nel canale
Il custode del campo spiega che la decisione di denunciare le condizioni di degrado in cui versa l’impianto, è dovuta al terrore che prima o poi, uno dei bimbi della scuola calcio possa contrarre qualche infezione. “Olivieri fa pagare 500 euro l’iscrizione alla scuola calcio per i bambini. Poi, però, fa frequentare loro ambienti fatiscenti, tra piastrelle rotte, soffioni delle docce staccati, campi da gioco in condizioni disastrose e immondizia e calcinacci agli angoli del terreno di gioco. Tutto questo non deve succedere”.
Proprio l’immondizia stipata a ridosso del campo di gioco, tuttavia, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Giunto all’esterno della struttura, infatti, Vaccaro, indicando le montagne di spazzatura, calcinacci e ferri arrugginiti, afferma: “Mi hanno detto che dovrei buttare tutto all’interno di un canale, ovviamente ai danni del Comune. Donato Olivieri, con la sua ditta di costruzioni, effettua lavori in zona, poi raccoglie calcinacci e immondizia e viene a gettarli all’interno del campo Mammoliti di Tor Lupara, oppure li sparge nelle campagne limitrofe”.
Il custode: “Olivieri vuole continuare a guadagnare sul Mammoliti appoggiando la candidatura a sindaco di un suo parente”
In bella vista, inoltre, c’è anche un tubo rotto che fa disperdere migliaia di litri d’acqua: “L’ha rotto Olivieri – dice il custode -. Tanto lui non la paga l’acqua”, e sul perché abbia agito in tal modo, rivela: “L’obiettivo finale è mettere in cattiva luce il Commissario di Fonte Nuova in confronto al vecchio sindaco. Donato Olivieri vuole appoggiare la candidatura a sindaco di un suo parente, affinché possa continuare a guadagnare soldi con lo stadio Mammoliti, ovviamente a spese dei cittadini, che continueranno ad avere una struttura fatiscente. Qualora avvenisse ciò, non ci sarebbe più speranza per nessuno e lo stadio, una volta fiore all’occhiello del Comune, cadrebbe definitivamente in rovina. A me dispiace, perché i residenti mi dicono che tempo fa era una struttura bellissima. La gestione degli ultimi anni, invece, l’ha reso praticamente una proprietà privata”.
D’altronde, aggiunge il custode Giovanni Vaccaro: “Olivieri, nei giorni scorsi, è entrato nella stanza del campo Mammoliti in cui vivo, urlando: ‘Questa è casa mia’, quando in realtà lui non ha neanche le concessioni per utilizzare lo stadio. Eppure, si comporta come se lo stadio del Tor Lupara fosse di sua proprietà e non più uno stadio comunale. Salvo poi rimangiarsi tutto, affermando di essere un semplice manutentore della struttura. Su di me, invece, ha dichiarato che non lavoro e non ho mai lavorato al campo Mammoliti di Tor Lupara, nonostante le molte foto presenti sui social, dimostrino il contrario”.
Gli abusi edilizi, il bar senza registratore di cassa e la denuncia alle forze dell’ordine: “Temo per la mia incolumità”
Il tour nel degrado della struttura che ospita le partite del Tor Lupara 1968, prosegue con la denuncia degli abusi edilizi in atto nel secondo campo del centro sportivo. “Hanno eseguito degli scavi sul campo che era crollato, nonostante non avessero alcuna autorizzazione, se non quella di Olivieri. Ieri mattina è giunta sul posto un’autobetoniera che ha effettuato una colata di cemento. Tra l’altro, per assicurarsi di non essere disturbati, hanno piazzato un furgone sulla strada, in modo da bloccare la via. Ovviamente tutti gli scarti, calcinacci e immondizia varia, secondo Donato Olivieri, dovranno essere smaltiti nel canale o nelle campagne di Fonte Nuova”.
Il campo comunale “Mammoliti” di Tor Lupara, inoltre, ha anche un bar, sempre gestito da Olivieri che, secondo Vaccaro “vende alcolici senza registratore di cassa. La moglie viene qui durante gli allenamenti e vende alcol senza avere la licenza. Tutto il ricavato, che avviene in modo totalmente illecito, finisce nelle tasche del gestore, che nonostante una struttura fatiscente, pericolante e colma d’immondizia, continua a guadagnare soldi alle spalle del Comune di Fonte Nuova e dei familiari dei bimbi che frequentano il centro”.
Infine, il custode Giovanni Vaccaro conclude l’intervista con una speranza: “Vorrei che venga fatta giustizia per le brave persone di Tor Lupara”, ma non nega di temere per la sua incolumità. “Ora da qui dovrò andarmene, dopo le minacce ricevute sono preoccupato e andrò a denunciare tutta la vicenda alle forze dell’ordine”.