Alle parole scioccanti pronunciate da Vittorio Feltri durante un convegno a Milano (“I ciclisti mi piacciono solo investiti”) ha risposto il fratello di Michele Scarponi
Non si placa la polemica intorno alle scioccanti parole di Vittorio Feltri pronunciate nel corso di un convegno a Milano: “I ciclisti mi piacciono solo investiti”. Parole del direttore editoriale de Il Giornale pronunciate davanti a decine e decine di persone. Come lame trafitte nei cuori di chi ha perso un proprio caro sulle strade. Senza minimamente preoccuparsi di aver pronunciato una cosa del genere davanti alle 212 famiglie in lutto solo nel 2023. 212 ciclisti morti. Ben 39 nella “sua” regione, la Lombardia.
E a questo proposito è intervenuto il fratello di Michele Scarponi, travolto da un furgone mentre si allenava in occasione del Giro d’Italia a Filottrano, in provincia di Ancona. “Le parole di Feltri sono orribili, ci hanno rovinato la giornata.” Ha riferito Fanpage.it Marco Scarponi, segretario generale della Fondazione che porta il suo nome. “A pronunciarle è stato un uomo che ricopre una carica istituzionale, un giornalista che dovrebbe sapere quanto le parole sappiano essere pesanti come pietre, che quelle parole possono essere violente quando, come in questo caso, vengono sputate addosso a persone che come noi hanno perso dei cari sulla strada.”
Nel giorno del compleanno di Michele Scarponi
Un’assurda e sconvolgente coincidenza, l’infelice uscita di Feltri, proprio il giorno del compleanno di Michele Scarponi che avrebbe compiuto 45 anni. “Eravamo tutti a Jesi. Stavamo ricordando Michele in occasione del suo compleanno: era un giorno di aneddoti, risate, racconti di vita, un giorno difficile ma dolce, di abbracci e lacrime. Stavamo ricevendo i messaggi di chi l’aveva conosciuto, i saluti di tanti amici. È in quel momento che ci sono state comunicate le frasi di Feltri, siamo sprofondati nello sconforto. Ho veramente pensato che quelle parole avessero ucciso mio fratello Michele una seconda volta. Come se noi fossimo stati violentati in maniera indegna da una persona senza un minimo di sensibilità.”