Una 14enne di Roma è rimasta incinta per una sex roulette, una sfida social su TikTok in cui “se arriva la gravidanza perdi”

Nell’ennesima sfida social su TikTok, una 14enne di Roma è rimasta incinta facendo “sesso senza protezioni con coetanei sconosciuti. Perdi se arriva la gravidanza.” Un inquietante gioco adolescenziale che fa parlare di sé da tempo, troppo. Sin dall’anno scorso, e che, purtroppo, continua a mietere giovani vittime.

L’ultima vicenda, accaduta nella capitale, è stata condivisa dall’avvocatessa del Progetto Legal Love, Marina Condoleo, che è entrata in contatto con la giovane mamma. “Mi ha detto che non conosceva il padre, che era figlio di una sex roulette: è la prima volta che una ragazzina così giovane resta incinta per questa challenge a Roma. Non sempre per persone così giovani è chiara la differenza fra sfida online e vita reale: spetta a quelle adulte aiutarle.”

La sfida in questione, o challenge, ha inizio su Whatsapp e Telegram, per spostarsi poi sulla piattaforma cinese. Com spiegato dalla 14enne, i ragazzini e le ragazzine, rigorosamente minorenni, accedono alla sfida attraverso un messaggio. Così vengono successivamente aggiunti a una chat di gruppo privata in cui dialogano dandosi appuntamento in abitazioni o luoghi appartati dove fanno sesso, senza protezione alcuna. E il pericolo, oltre al fatto di rimanere incinte in giovanissima età, è di contrarre malattie sessualmente trasmissibili.

“È il figlio di una sex roulette.” Questa la risposta della ragazzina nel momento in cui l’avvocata Condoleo le ha chiesto se il padre sapesse della gravidanza. “Neanche lei stessa sapeva chi fosse. Ma era tranquilla, non è apparsa sotto shock, questo mi ha stupita.” Ha detto la legale.

“È la prima volta che sento il caso di una ragazzina così piccola rimasta incinta per la sex roulette, ma non escludo ci siano stati altri casi che, forse per pudore o timore da parte delle famiglie, non emergono.” Ha proseguito Condoleo. “Questi giovanissimi vivono una dualità comportamentale: da una parte la vita sui social, fittizia. La seconda è la vita reale. Il problema è che non sempre le sanno distinguere: è compito delle persone adulte aiutarle o farlo per loro, garantendo sicurezza.”

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