Valentina Petrillo ha risposto alle critiche dell’autrice di Harry Potter, J.K. Rowling, mosse nei suoi confronti

Fresca di qualificazione per le semifinali paralimpiche dei 200 metri R1, ottenendo un tempo che le ha permesso il ripescaggio, Valentina Petrillo ha risposto alle gravi accuse da parte della scrittrice inglese J.K. Rowling, autrice del celeberrimo Harry Potter. “Non l’ho letto.” Ha detto ai microfoni Rai appena conclusasi la gara. “Ma da lei mi aspettavo tutt’altro comportamento visto cosa ha scritto nel libro.”

Non molto soddisfatta per la sua prova un po’ sottotono a Parigi, l’atleta italiana ha parlato così della prossima semifinale. “Il risultato della gara in sé non mi è piaciuto, perché non ho corso bene e c’è da fare un’altra gara per poter sperare in qualcosa di positivo.”

In seguito ha trovato anche il tempo di ribattere alle accuse secondo cui non avrebbe dovuto partecipare alle paralimpiadi parigine. Nei giorni scorsi, infatti, la Petrillo è stata subissata da critiche da parte personalità del mondo dello sport e dello spettacolo che contestavano la legittimità dell’atleta 51enne napoletana a gareggiare nelle competizioni femminili. E tra queste, in prima fila, c’era la “madre” di Harry Potter. “Sono lusingata che la Rowling si sia scomodata per me… ma non ho nemmeno letto Harry Potter. Mi hanno detto che è lei che ha scritto Harry Potter e io non l’ho nemmeno mai letto… Tra l’altro mi hanno raccontato che nel suo libro proprio lei parla di uno sport dove non c’è genere e quindi mi aspettavo un altro comportamento dalla Rowling.”

La Rowling aveva dedicato un post alla Petrillo, citando persino il ciclista statunitense Lance Armstrong, a cui furono tolti ben sette titoli del Tour de France per uso di sostanze dopanti. Armstrong è descritto dall’autrice britannica come esempio ben più virtuoso nel mondo dello sport rispetto alla presenza di Valentina Petrillo nelle gare femminili. “Perché tutta questa rabbia per la fonte di ispirazione Petrillo? La comunità degli imbroglioni non ha mai avuto questo tipo di visibilità! Gli imbroglioni dichiarati e orgogliosi come la Petrillo dimostrano che l’era del cheat-shaming è finita. Che modello! Dico di restituire le medaglie a Lance Armstrong e andare avanti.”

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