Dopo giorni di accuse e controaccuse, gossip, affermazioni e smentite, il ministro della Cultura Sangiuliano ha rassegnate le dimissioni irrevocabili. Ciò è avvenuto in seguito allo scoppio del caso “Boccia”, ovvero una collaboratrice che avrebbe anche avuto un presunto flirt con l’ormai ex ministro.
Sangiuliano si dimette da ministro della Cultura: il comunicato e la ricostruzione del caso Boccia
“Il mio lavoro non può essere macchiato dal gossip. Dimissioni irrevocabili”, sono queste in sintesi, le parole che si leggono nella lettera di dimissioni presentata dal ministro della Cultura Sangiuliano a Giorgia Meloni. Martedì scorso la premier aveva rifiutato le dimissioni del ministro, che il giorno successivo in un’intervista, aveva ammesso la sua relazione con la donna. Nelle ore seguenti, tuttavia, la Boccia ha rivelato di avere video e audio realizzati per “certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta”. Sangiuliano, infatti, secondo la donna, l’avrebbe così minacciata: “Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai”.
La lunga lettera dell’ex ministro e la decisione di Palazzo Chigi sul successore
Sangiuliano, infine, con una lettera ha salutato la Meloni in seguito alle dimissioni da ministro della Cultura. “Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni e per l’affetto che ancora una volta mi hai testimoniato. Ma ritengo necessario per le Istituzioni e per me stesso di rassegnare le dimissioni. Come hai ricordato di recente, stiamo facendo grandi cose, e lo dico come comunità politica e umana alla quale mi sento di appartenere. Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di Governo. A partire dall’aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie”.
“Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare. Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il Governo. Mai un euro del Ministero è stato speso per attività improprie. L’ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni”.
Intanto, Palazzo Chigi ha già scelto il suo successore, che sarà il presidente del MAXXI Alessandro Giuli.