L’Atac licenzia 26 dipendenti fannulloni per assenze ingiustificate e comportamenti sul luogo di lavoro: a questi si aggiungono altri 228 provvedimenti

È finalmente arrivata la stretta sui furbetti del cartellino da parte dell’azienda per la mobilità di Roma Capitale, l’Atac, che ha licenziato ben 26 dipendenti “fannulloni” per ragioni disciplinari. Oltre a ciò sono stati presi altri 228 provvedimenti a carico sempre di lavoratori della municipalizzata che si assentavano in maniera ingiustificata.

E tra i casi più eclatanti ce ne sono alcuni al limite del grottesco. Come ad esempio la dipendente che si metteva in malattia e andava invece a fare la cartomante tra fiere e sagre vendendo amuleti e facendo predizioni. Oltre alla “fatina” dell’Atac, tra i casi più bizzarri c’è anche l’autista che faceva lo chaffeur di limousine all’estero o alcuni che si servivano della legge 104 per andare tranquillamente a pesca invece di assistere i loro parenti malati. Un altro, meccanico per Atac, preferiva lavorare in una carrozzeria privata.

Ma le circostanze più “quotate” erano quelli in cui si timbrava il cartellino per i colleghi assenti, come spesso accade anche in altri ambiti lavorativi del Belpaese. Altri dipendenti, invece, sono stati cacciati per via del comportamento sul luogo di lavoro: risultavano aggressivi verso i colleghi.

Per arginare questa tendenza negativa l’Atac, come riporta Il Messaggero, ha deciso di punire i propri dipendenti con la sospensione. Nel corso del 2023 sono state circa 60 le sospensioni, che normalmente comportano anche un esborso economico da parte del ricevente.

Le sanzioni hanno interessato il 2% dei dipendenti, su un totale di 10.200, 5.200 dei quali sono autisti. Questi ultimi, ad esempio, hanno ottenuto più richiami e provvedimenti rispetto alle altre categorie. Dati piuttosto allarmanti, insomma, ma comunque in linea con quelli degli altri anni, ovvero dal diffondersi del Covid fino ad oggi.

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