Mislawchuk si era sentito male poco dopo il traguardo, mentre Vermeylen aveva apertamente denunciato le condizioni della Senna. In queste ore, infine, arriva la prima vittima accertata dell’acqua inquinata del fiume francese. La belga Claire Michel, infatti è stata ricoverata in ospedale a causa di un’infezione di Escherichia coli e di conseguenza la federazione di triathlon belga ha deciso di ritirare tutta la squadra. L’inquinamento della Senna, tuttavia, ha messo in allarme anche tutti i fan di Gregorio Paltrinieri che dovrà affrontare la gara dei 10mila metri nella Senna.
Gregorio Paltrinieri, la Senna come la “palude del caimano”
Gregorio Paltrinieri, tuttavia, di recente, in modo ironico ma decisamente calzante con il pericolo Escherichia coli, ha detto la sua sulle gare nella Senna. Il nuotatore azzurro, infatti, ha letteralmente affossato l’idea di gareggiare nel fiume francese, paragonando le acque inquinate con la “palude del caimano” del film “Troppo Forte”, di Verdone. Nell’esilarante scena della commedia, infatti, il protagonista del film racconta: “Mi sono buttato in una palude che faceva schifo, marrone, piena zeppa di: barracuda, caimani, coccodrilli, piranha, anaconde – quelli sono animali che hanno una capoccia così. Mi butto dentro, premetto che l’acqua faceva schifo, sento una scarica di morsi: poteva essere un barracuda, un anaconda, un serpente d’acqua! Sono rimasto a fondo tre minuti e mezzo. Mi sono bevuto dai sei a sette litri di m…”.
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La denuncia di Vermeylen
L’ironia di Gregorio Paltrinieri riguardo all’acqua della Senna, dunque, non è molto distante dalle parole della Vermeylen. L’atleta belga, infatti, riguardo alla gara di triathlon aveva dichiarato: “Mentre nuotavo sotto il ponte ho annusato e visto cose alle quali è meglio non pensare. Purtroppo, mi è capitato di bere molta acqua e posso dire che no, non ha certo il sapore della Coca Cola o della Sprite”. Il malore di un’altra atleta belga avvenuto in queste ore, dunque, non fa altro che aumentare la paura dei nuotatori olimpici.