Nelle scorse ore l’Algeria si è fatta sentire difendendo dalle critiche la sua campionessa Imane Khelif, uscita vincitrice dal match contro Angela Carini
Dell’incontro di primo di boxe femminile alle Olimpiadi di Parigi se ne parlerà, probabilmente, per parecchio tempo ancora, specialmente se a scendere in campo tra le polemiche ci sono istituzioni politiche, tra cui la stessa Algeria che si è apertamente schierata dalla parte dell’atleta iper-androgina, Imane Khelif. Per difenderla in primis da attacchi indiscriminati e polemiche a raffica. Il Comitato Olimpico dell’Algeria (COA) si è dunque fatto sentire, non risparmiandosi termini forti nei confronti di chi accusa la “nostra campionessa”.
“Attacchi maliziosi e non etici alla nostra illustre atleta, Imane Khelif, da parte di alcuni media stranieri. Il trattamento riservato a Khelif è ingiusto. La nostra pugile dopo la medaglia d’argento ai Mondiali di Istanbul è diventata una vera star in Algeria ed ha incontrato anche il Presidente della Repubblica”.
Il COA poi continua. “Condanniamo fermamente la presa di mira e la diffamazione della nostra atleta, che è una nostra figlia e la sosterremmo sempre.” A esternare la propria solidarietà anche il ministro dello Sport, Abederrahmane Hammad definendo la Khelif, “Figlia, sorella e campionessa”.
Oltre alle cariche politiche a schierarsi al fianco della boxeur anche il calciatore algerino e centrocampista del Milan, Ismael Bennacer, con un post sul suo profilo Instagram. “Sostegno totale alla nostra campionessa Imane Khelif, che sta subendo un’ondata di odio ingiustificato. La sua presenza ai Giochi Olimpici e’ semplicemente il frutto del suo talento e della sua etica del lavoro. Crediamo in te per portare in alto i colori dell’Algeria”.