Italia sfortunata alle Olimpiadi di Parigi. Nonostante le numerose medaglie vinte, infatti, molte altre sono sfumate per una posizione, per centesimi o per decisioni controversie. In particolare due match di scherma, infatti, sono al centro della bufera, tanto che in molti già gridano allo scandalo. Nello specifico si parla della sconfitta di Arianna Errigo ai quarti di finale di fioretto individuale femminile e della medaglia d’argento di Filippo Macchi nel maschile. In entrambi i casi, infatti, gli Azzurri hanno perso per 14 a 15, ma a far discutere è un altro dato: in entrambi i match, infatti, il video arbitro era il sudcoreano Suh Sang Won.

Arrigo e Macchi penalizzati dal medesimo arbitro

Entrambi i match dell’Italia alle Olimpiadi di Parigi, dunque, sarebbero stati influenzati dalla decisione dell’arbitro, fondamentale nella scherma. Nel caso di Arrigo, il match si è risolto all’ultima stoccata, con l’arbitro Suh Sang Won che ha premiato la sua rivale Scruggs, vincitrice tra le polemiche. Riguardo a Filippo Macchi, invece, l’ultimo punto valevole l’oro si è protratto per ben tre riprese. Alla fine, tuttavia, Macchi si è dovuto ‘accontentare’ della medaglia d’argento. Tale incontro, tuttavia, ha generato aspre polemiche, poiché per ben due occasioni Macchi sembrava essere riuscito a chiedere il match.

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Le parole di Giovanni Malagò sulla strana coincidenza dell’Italia alle Olimpiadi di Parigi

La decisone di designare il medesimo arbitro per i match di fioretto dell’Italia alle Olimpiadi di Parigi, ha ovviamente generato un mare di polemiche. In queste ore, infatti, anche il presidente del CONI, Giovanni Malagò è intervenuto sulla questione.

Il tema è semplice. Se hai sei arbitri e li sorteggi e il primo arbitro estratto viene dalla Corea e il secondo è di Taipei, devi cambiare. Questo non si può fare, non è opportuno. Trovatemi un altro sport al mondo in cui hai due arbitri che vengono da nazioni vicine a uno dei Paesi in lizza. Ho parlato con il segretario della federazione internazionale di scherma e gli ho detto che no, non è opportuno. Questa regola va cambiata e non vorrei che noi fossimo l’ultima vittima di questa regola. Stranamente siamo più fortunati negli sport che si decidono per i centimetri e i centesimi, anziché in quelli con giudici e arbitri”.

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