Sta facendo discutere e non poco quanto accaduto pochi giorni fa in un lido di Gallipoli, in Puglia. Una mamma e sua figlia celiaca, infatti, sono state bloccate all’ingresso di un lido: “In spiaggia con il cibo non entrate”, è stato detto loro. Anche la spiegazione del perché quella borsa frigo fosse indispensabile, in quanto il bar era sprovvisto di cibi per celiaci, non ha sortito l’effetto sperato. Solo dopo interminabili discussioni, alla fine, la mamma, assieme alla figlia di 10 anni, è stata libera di raggiungere la spiaggia con la borsa contenente la merenda per la piccola. La donna, tuttavia, fortemente irritata, ha deciso di rendere noto il fatto increscioso.

La denuncia della mamma con figlia celiaca bloccata all’ingresso della spiaggia

È stato davvero un fatto increscioso – ha detto la mamma della bimba celiaca bloccata all’ingresso della spiaggia -. Ho dovuto faticare non poco per convincere la direzione del lido che si trattava di una merenda per la bimba che ha le sue problematiche”. Tale vicenda, tuttavia, ha sollevato un enorme polverone e in tantissimi, oltre a esprimere vicinanza verso la donna, hanno anche ricordato che nessuno può vietare l’ingresso di cibo in spiaggia.

L’Udicon (Unione per la difesa dei consumatori), è stato tra i primi a far sentire la propria vice. “Nessun gestore di stabilimenti balneari può vietare l’ingresso del cibo in spiaggia. È sconcertante constatare come alcuni gestori di stabilimenti balneari continuino a imporre divieti illegittimi, come quello di introdurre cibo dall’esterno. Questo comportamento non solo viola i diritti dei consumatori, ma è anche contrario alla legge. Non si può essere obbligati a consumare cibi e bevande dello stabilimento ed è vietato il divieto di introdurre alimenti dall’esterno”.

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Le polemiche

Oltre alle migliaia di utenti che hanno mostrato il loro disprezzo per quanto avvenuto, anche altri titolari di lido hanno preso le difese della mamma con bimba celiaca bloccata in spiaggia. Tra questi, Alessandrelli, del lido ‘Rivabella’, scrive: “Prendo le distanze da chi ha fatto tale gesto. Tra l’altro vietato anche dall’ordinanza della Capitaneria di porto. Esorto il collega a chiedere scusa pubblicamente per l’accaduto. In qualità di delegato di Confimprese Demaniali chiedo pubblicamente scusa a nome dei balneari di Gallipoli, sollecito la presidenza, qualora il responsabile, sia un nostro associato, a procedere con l’espulsione dall’associazione. Tali gesti recano danno a balneari, al comune di Gallipoli, al territorio pugliese e salentino, da sempre terra accogliente e amichevole”.

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