Ogni decoro era stato preparato nei minimi particolari dalla sposa che si è presentata al suo matrimonio in una chiesa senza invitati e senza marito
La sposa vestita in abito bianco percorre, sul sedile posteriore di una berlina bianca, le strade del paese, osservando dai finestrini scuri la gente passare, prima di raggiungere il piazzale della chiesa perfettamente addobbata, con decori preparati da lei nei minimi particolari per far sì che il matrimonio con il suo futuro marito sia come l’ha sempre sognato. Quello che si ritrova davanti tuttavia la donna sono proprio le fondamenta di un sogno. Perché nella chiesa non ci sono invitati. La sposa in abito bianco percorre la navata impreziosita di fiori e ghirlande. Lo sguardo emozionato e gli occhi che traspirano gioia e felicità. Arrivando fino all’altare dove ci sono solo il sacerdote e lei. Che attende uno sposo che non arriverà mai. Perché non esiste.
Alla base della triste storia, che arriva dalla Puglia, nei pressi della Valle d’Itria, non vi è un malinteso o un ripensamento generale. Proprio perché lo sposo non c’è mai stato. La donna aveva organizzato un intero matrimonio, da tempo, progettando che ogni piccolissimo particolare fosse perfetto per il giorno delle nozze. I fiori, gli addobbi, il sacerdote e la chiesa: perfino la berlina bianca d’epoca con autista. Il tutto senza la presenza dello sposo. Che avrebbe detto il fatidico “sì” solamente nelle fantasie di lei, nel suo matrimonio da sogno che avrebbe sempre voluto.
Insomma, c’erano solo lei e il sacerdote che, insospettito già dal fatto che la donna non le avesse consegnato tutta la documentazione, ha cercato di farla tornare sui suoi passi. Di farla ragionare mostrandole l’evidenza dei fatti. Una chiesa vuota. Ma lei non si è mossa di un millimetro, rimanendo sull’altare ad aspettare comunque il suo sposo.
Per un bizzarro scherzo del destino, inoltre, la vicenda è accaduta proprio nel luogo che ispirò il romanzo di Franco Desiati, “Il paese delle spose infelici”. Poi divenuto un film con la regia di Pippo Mezzapesa.
Nel frattempo nello stesso paese non si fa che parlare dell’accaduto, di questa triste storia che sembra essere uscita dalle pagine, appunto, di un romanzo o di una triste fiaba. Il presunto marito, in realtà, esiste ma non avrebbe alcun legame con la donna se non nella sua immaginazione. Tanto che l’uomo sarebbe arrivato anche a diffidarla per il preoccupante ingigantirsi della situazione. Come detto è una storia dal finale mesto. Probabilmente più di quanto possa sembrare. Perché rappresenta l’altra faccia di un sogno, la parte in cui, quando ci si sveglia, le illusioni, per quanto fugaci e melliflue, sono ancora lì, davanti agli occhi serrati.
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