Il corposo recupero che ha permesso all’Italia di agguantare il pari contro la Croazia li ha fatti infuriare non poco: “Ha sicuramente influenzato il risultato”

Da una parte l’estasi e la felicità degli azzurri e di tutta Italia, dall’altra l’amarezza e lo choc della Croazia che ha visto svanire all’ultimo secondo ogni speranza (che era quasi certezza) con il gol al 98′ di Zaccagni. E oltre al rimorso per l’occasione persa e l’eliminazione dall’Europeo di Germania, i croati hanno provato anche rabbia (condivisibile) per la concessione di 8 minuti di recupero. Giusti o ingiusti? Lo ha provato a spiegare il Ct croato Dalic in conferenza stampa. Puntando il dito contro l’arbitro olandese Makkelie e la sua decisione di concedere un così corposo recupero.

“Ha sicuramente influenzato il risultato. Non so come li abbia calcolati. Così fa male e farà male ancora nei giorni a venire.” Queste le parole di rammarico del tecnico bianco rosso. Ogni sua perplessità nasce da un conteggio che presumibilmente ripeterà a mente per parecchio pensando alla serata di Lipsia. 8 minuti per cosa? Tre minuti per il totale delle sostituzioni, poi il check e il review del Var in occasione del rigore per il mani di Frattesi. Poi il leggero infortunio muscolare (e d’esperienza) in pieno recupero di Stanisic che è rimasto a terra per un po’ in preda ai crampi.

Una somma di tempo che, tuttavia, per Dalic non giustifica l’eccessiva compensazione. E riguardo a ciò si fa inesorabilmente strada il dubbio che la decisione del fischietto olandese sia stata presa a causa del “peso politico” dell’Italia rispetto alla Croazia. “Noi siamo piccoli, siamo una piccola Federazione.” Ha confessato il ct croato. “Ma otto minuti di recupero non si posso vedere. Ho spesso parlato di come si comportano Uefa e Fifa ma nessuno mi ha ascoltato e sono sembrato ridicolo. Per loro siamo tutti piccoli. Quali falli, quali interruzioni ci sono state per arrivare a otto minuti?”

E così al minuto 98, con il tiro a giro (alla Del Piero) di Zaccagni, ogni sogno croato di passare agli ottavi si è infranto contro un muro azzurro. E contro l’arbitro. Almeno secondo gran parte degli addetti ai lavori, del commissario tecnico e dei giocatori. Primo fra tutti il capitano, Luka Modric. Che a fine match è corso verso l’arbitro Makkelie lamentandosi per i minuti di recupero assegnati. “Non so dove l’arbitro abbia pescato quegli otto minuti di recupero.” Ha poi riferito in conferenza stampa.

“Non si può prendere un gol al 98° ma il calcio è così.” Ha concluso il ct Dalic. “E io non voglio cercare alibi. Sia contro l’Albania sia contro l’Italia avevamo il destino nelle nostre mani. Abbiamo sbagliato, è vero, ma mi dispiace e mi fa male che nessuno ci rispetti.”

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