Quasi 200mila dipendenti pubblici vedranno il loro salario incrementato grazie al rinnovo del contratto nazionale
Aumento stipendi agli statali, 160 euro in più in busta paga. I dipendenti della pubblica amministrazione si preparano a ricevere un significativo aumento di stipendio. Il tutto grazie al rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti della Pubblica amministrazione. Quasi 200mila dipendenti pubblici vedranno il loro salario incrementato di circa 160 euro al mese, pari al 5,78% della remunerazione. L’aumento è reso possibile da un finanziamento di 555 milioni di euro, parte dei 5,5 miliardi di euro stanziati per i rinnovi contrattuali del periodo 2022-2024.
Le novità non riguardano solo gli stipendi. Infatti, il documento firmato dal ministro Paolo Zangrillo, anticipato dal quotidiano Il Messaggero, introduce cambiamenti importanti nelle funzioni centrali e nei criteri di selezione e riconoscimento degli aumenti salariali.
Una delle modifiche più significative è l’abolizione dell’anzianità di servizio come criterio di valutazione per gli aumenti di stipendio. In passato, il 40% della valutazione era legato all’esperienza professionale, ma ora si punta a premiare maggiormente il merito. Anche i premi saranno destinati ai dipendenti che si distingueranno per le loro capacità, incentivando così la produttività e l’eccellenza.
Aumentano gli stipendi degli statali, 160 euro in più in busta paga
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Un’altra novità riguarda lo smart working. Viene eliminato l’obbligo di lavorare prevalentemente in ufficio, con priorità per lo smart working ai lavoratori fragili e ai genitori di figli sotto i 14 anni. Questa flessibilità era stata limitata dall’ex ministro Renato Brunetta dopo la fine dell’emergenza pandemica, ma l’attuale indirizzo mira a renderla nuovamente accessibile a determinate categorie di lavoratori.
L’atto di indirizzo specifica che 555 milioni di euro saranno destinati agli aumenti salariali, beneficiando 193mila dipendenti pubblici. Tuttavia, i dirigenti pubblici saranno chiamati a differenziare i giudizi e a premiare le “eccellenze” tra i dipendenti, coloro che si distinguono particolarmente per le loro capacità.
Il documento sottolinea che non tutti i dipendenti potranno ottenere il massimo dei voti nelle valutazioni annuali e che i premi dovranno essere riservati ai migliori. Questo approccio, sostenuto dal ministro Zangrillo, sottolinea l’importanza del merito nella Pubblica amministrazione.
Inoltre, il ministro ha indicato la possibilità di affidare ai dirigenti la decisione sulle promozioni, superando il solo criterio dei concorsi. Un cambiamento che mira a rendere più flessibili e meritocratiche le progressioni di carriera all’interno della Pubblica amministrazione.