Sta facendo discutere il ritorno in Italia di Chico Forti, l’uomo che negli Stati Uniti è stato condannato all’ergastolo, pochi giorni fa è tornato a casa. La sua vicenda, tuttavia, ha spaccato in due l’opinione pubblica, tra chi ha salutato con entusiasmo il ritorno del 65enne, reputato innocente e chi, di contro, lo considera un assassino. In queste ore, infine, sulla vicenda di Chico Forti si è espressa la criminologa Roberta Bruzzone, che negli anni scorsi ha lavorato in prima persona al caso.

Lo studio del caso Forti

Quando è stata data la notizia, non credevo alle mie orecchie”, dice entusiasta Roberta Bruzzone riguardo al ritorno in Italia di Chico Forti. Il 65enne, dal lontano 1998 è rimasto recluso in carcere negli Stati Uniti per l’omicidio di Dale Pike, crimine che, tuttavia, Forti ha sempre negato di aver commesso. L’ergastolano, tuttavia, è davvero innocente? “Io ho preso in carico il caso nel 2009 e avevo già depositato i report ufficiali”, dice la criminologa. “In questo momento c’è un po’ di accanimento da parte di chi, quattro anni fa, si esprimeva con toni molto più benevoli. Non si comprende come mai quattro anni fa sarebbe rientrato un connazionale sulla cui vicenda giudiziaria c’erano tantissimi dubbi. Oggi invece vediamo campeggiare su alcuni giornali: ‘Bentornato, assassino‘. Quel titolo è stato una pugnalata”.

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Chico Forti per la Bruzzone è innocente

Per la Bruzzone, infatti, Chico Forti è innocente. “Non c’è un solo elemento a suo carico che torni. Tutti quelli che abbiamo raccolto sono propensi a dimostrare la sua estraneità ai fatti. Lui mentì in una prima occasione alla polizia di Miami, è vero, ma anche gli stessi agenti mentirono dicendo che era morto anche il padre di Dale Pike. Ci può stare che una persona possa avere un momento di cedimento e la paura ha fatto da padrone”.

Poi, riguardo alle condizioni dei reclusi negli Stati Uniti: “Io sono stata due volte a trovare Forti, nel carcere di massima sicurezza. Posso dire che è una cosa spaventosa. Anche il rapporto tra detenuti è differente. Per lui quindi si tratta di una situazione migliorativa. Qui Forti avrà accesso a tutta una serie di risorse che negli Stati Uniti poteva solo sognare”.

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