Pur di evitare la chiusura di una scuola nel nord est della Francia i genitori di alcuni alunni hanno iscritto 4 pecore per protesta

Come protesta per impedire la chiusura di una scuola, i genitori di alcuni alunni hanno iscritto 4 pecore. Con tanto di nome, cognome e altri dati anagrafici. Mettendo in scena una provocazione che a quanto pare ha raggiunto la visibilità necessaria. È accaduto a Notting-Voyer-Hermelange, vicino Sarrebourg nella Mosella, a nord est della Francia, e le pecore sono state gentilmente prestate da un agricoltore del luogo. Anch’egli padre di due studenti della scuola.

Tutto è nato per andar contro la norma che prevede la chiusura di intere classi scolastiche nel caso non venga raggiunto un numero minimo di alunni. Un po’ come avviene in Italia. Il ministro dell’Educazione francese, infatti, chiedeva a tre comuni un minimo di 98 studenti iscritti all’anno successivo. Per garantire, cioè, il mantenimento della quinta classe quando sarebbero tornati gli alunni a settembre. Tuttavia i nomi sul registro erano solo 94.

“Gli ispettori del Ministero contano i nostri figli come pecore; così siamo arrivati ​​all’assurdo estremo registrando quattro pecore per raggiungere il numero minimo necessario per iniziare l’anno scolastico.” Ha raccontato la vicepresidente dell’associazione locale dei genitori, nonché madre di due bambini.

John, Valériane, Phil e Marguerite

Ognuna della quattro pecore avrebbe riempito gli spazi vuoti. E così è stato. Tra l’altro, rispettando ogni regola: gli ovini in questione hanno due genitori, un indirizzo e una data di nascita. Poi un nome e un cognome, stabiliti non a caso e piuttosto evocativi: John Deere, Valériane Deschamps, Phil Tondus e Marguerite Duprès.

Inoltre i dossier compilati sono stati inviati all’Istruzione nazionale dall’Ufficio del Comune. Le quattro pecore sono ora state ufficialmente introdotte a scuola e accolte con cartelli di benvenuto dai compagni di classe. Quest’ultimi, in più, hanno allestito un piccolo recinto nel cortile della scuola per far trascorrere in tranquillità agli ovini la loro permanenza a scuola. E rassicurare anche gli animalisti che seguono da vicino la vicenda.

Siamo i dimenticati, quelli delle campagne, quelli troppo lontani da Parigi.” Dicono in un video-denuncia i genitori. “I trenta studenti raggruppati in 50 metri quadrati secondo una filosofia che trasforma il Paese in un centro commerciale.”

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