Un 64enne di Torino è stato condannato a un anno e 4 mesi per stalking dopo aver perseguitato una vicina di casa vestito anche da clown

La Corte d’Appello di Torino ha condannato a un anno e 4 mesi un 64enne per stalking aggravato dopo aver perseguitato una vicina di casa di 30 anni più giovane, talvolta vestito anche da clown. Per mesi la vittima ha subito le incessanti pressioni dell’uomo, finendo per perdere il lavoro e soffrire di depressione e disturbi alimentari.

Così i giudici, definendo il 64enne “pericoloso e ossessivo”, hanno disposto il divieto di avvicinamento alla vicina e l’obbligo del braccialetto elettronico. In più alla vittima è stata riconosciuta una provvisionale di 5 mila euro per i danni subiti.

L’inquietante vicenda ha avuto inizio in piena pandemia di Covid e del conseguente lockdown. L’uomo si infatua profondamente della donna che abita proprio di fronte a lui. E inizia pian piano a perseguitarla, posizionandosi davanti al suo pianerottolo con una panca su cui si siede e aspetta la donna. Ogni dettaglio, qualsiasi scusa è buona per fermare la vicina e parlarle in modo ossessivo. E lei inizia seriamente ad aver paura.

Persino quando esce in balcone a fumare, lui d’un tratto spunta fuori e la fissa intensamente. “Ero costantemente monitorata.” Ha rivelato la donna, come si legge su La Repubblica. “Dal pianerottolo al cortile. Se uscivo, era davanti alla porta. Lo vedevo dallo spioncino. Seduto, mi aspettava per ore. Era un incubo. Non potevo fare niente senza che lui lo sapesse. Ho iniziato a non dormire.”

Sperando di far colpo sulla donna e di suscitare simpatia nei suoi confronti, il 64enne inizia ad indossare “maschere e cappelli strani“. E tra questi ce ne sarebbe uno piuttosto inquietante e spaventoso: quello da Pennywise, il clown protagonista del film “It“. Tratto dal capolavoro letterario di Stephen King. La situazione suscita nella vicina di casa un perenne stato d’ansia che peggiora di giorno in giorno. E che la porta addirittura a trasferirsi. Ma in qualche modo l’uomo riesce comunque a trovare il nuovo indirizzo e a rintracciarla, appostandosi fuori anche da lì.

Così, dopo mesi di terrore e raccapriccio, la 30enne riesce a trovare il coraggio di denunciarlo. Davanti ai giudici, l’uomo crede anche di aver avuto una storia passata con la donna, a cui inviava lettere deliranti. “Siamo stati amanti, signor giudice.” Riferisce il 64enne. Ma tutte le testimonianze e le prove raccolte dalla difesa hanno smentito sistematicamente l’assurda e inquietante tesi dello stalker.

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