L’investimento, il coma, la riabilitazione e il lieto-fine

Un esempio di forza, di carattere, di resilienza: Sara Piancatelli, di Tolentino, provincia di Macerata, è riuscita a coronare il suo sogno conseguendo la laurea triennale in Lingue e culture straniere occidentali e orientali. Cinque anni fa, la ragazza fu travolta da un furgone mentre faceva jogging in contrada Ributino.
Ricoverata a Torrette, venne trasportata in eliambulanza. Finì in coma per oltre due settimane, lottando contro la morte. E dopo aver vinto la battaglia più importante, ora ha raggiunto l’importante traguardo di diventare dottoressa. Il titolo è stato conseguito nel tardo pomeriggio di martedì scorso all’ateneo di Macerata, davanti ai familiari, al fidanzato Enrico Meschini e agli amici.

Sara Piancatelli investita da un furgone: la riabilitazione

Sara, in seguito al violento impatto, riportò un trauma cranico e delle ferite al torace.
Mamma Anna Maria, papà Andrea e il fratello Michele l’hanno sempre sostenuta, accompagnandola nel faticoso periodo della riabilitazione. La giovane, dopo il coma, è rimasta nel reparto di rianimazione dell’ospedale regionale di Torrette per quaranta giorni e poi per sei mesi all’Istituto Santo Stefano per la riabilitazione fisica e cognitiva, percorso che ha poi continuato per altri quattro mesi a casa.
Il calore della famiglia è stato fondamentale in questo percorso: “Grazie alla mia famiglia sono rinata” – ha detto la giovane in un’intervista.

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Sara Piancatelli si laurea dopo l’incidente: “Sono rinata”

Nel 2020, Sara si è iscritta all’Università di Macerata, Dipartimento di studi umanistici. Quattro anni dopo, la giovane può dire di avercela fatta. Infatti, ha discusso la tesi di laurea in didattica delle lingue e culture “Lo stereotipo di genere nei manuali di lingua: un’analisi comparata”, con relatrice la docente Edith Cognigni. Ora l’obiettivo di Sara è diventare docente di Lingue.
“Sono molto soddisfatta del risultato raggiunto – ha detto la ragazza – visto quello che ho passato questa laurea a livello personale ha un’importanza ancora più grande. Ora andrò avanti con la magistrale. L’incidente? Ho vissuto un periodo terribile, avevo 19 anni e ho rischiato di morire. Il futuro? Voglio diventare insegnante e mettere su famiglia”.

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