Un reportage della tv svizzera RSI mette in allarme sulla minaccia di un’eruzione ai Campi Flegrei che potrebbe seppellire Napoli sotto 30 metri di cenere. E non solo.

Uno scenario apocalittico quello presentato dal reportage della tv svizzera RSI che mette in allarme su una possibile eruzione ai Campi Flegrei, che seppellirebbe sotto 30 metri di cenere Napoli, minacciando non solo l’Italia ma l’intera Europa. Il canale elvetico, infatti, ha realizzato un reportage di 42 minuti chiamato “Napoli, il supervulcano che minaccia l’Europa”.

All’interno del documentario gli esperti intervistati parlano di ripercussioni catastrofiche non solo per le città italiane ma anche per quelle nel resto d’Europa. La ricostruzione computerizzate del video, diffusa dalla rete svizzera in lingua italiana su YouTube, mostrano piazza Plebiscito oscurata da nubi ardenti, la Chiesa di San Francesco da Paola divorata dalle fiamme e le statue equestri distrutte. Infine c’è tutta Napoli completamente sommersa dalla cenere. Sullo sfondo l’unica ad essere risparmiata dalla furia distruttiva del supervulcano sarebbe la collina di San Martino, circondata da un paesaggio post-apocalittico.

Nel corso della trasmissione sono stati intervistati ospiti, esperti in materia, per aver modo di capire quali potrebbero essere i possibili scenari che potrebbero verificarsi in caso di eruzione. E mentre sui social in molti si sono chiesti se questa non sia un inutile allarmismo per fare share, il vulcanologo Patrick Allard mette comunque in guardia (e i brividi). “Vedremo colonne eruttive che si innalzano per diverse decine di chilometri, almeno fino alla stratosfera. La cenere cade su Napoli, anche più lontano, ci sono delle vittime e grande distruzione. E il vulcano dei Campi Flegrei contiene ormai così tanta lava e tanta pressione che il cataclisma è inevitabile e inizia alla Solfatara.”

Inoltre, “su Napoli incombe una minaccia, un pericolo che spaventa l’Europa, alcuni scienziati ritengono che i Campi Flegrei siano responsabili della scomparsa dell’uomo di Neanderthal, 40 mila anni dopo ci sono segnali di risveglio, la catastrofe potrebbe avvenire in qualsiasi momento.”

Sull’argomento si è espressa anche la professoressa di Geografia all’Università di Cambridge, Amy Donovan. “La città dovrebbe essere deserta perché l’aria sarebbe satura di cenere, materiale piroclastico e residui vulcanici di ogni tipo.”

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