L’altoatesino la combina grossa: la finale è di Sinner e ora nel mirino ci finisce il numero 1 al mondo, Novak Djokovic

Ci è voluto un Dimitrov perfetto per estromettere dal torneo Carlos Alcaraz, ma nessun’altra versione di sé stesso sarebbe stata sufficiente a superare Jannik Sinner nella finale del Master da 1000 punti di Miami: l’italiano è nella storia! Che aveva già iniziato a scrivere per la verità, ottenendo di fatto il terzo posto: nessuno in Italia si era mai spinto tanto oltre. Non solo: anche il quarto posto era pura utopia e bisogna riportare il tempo indietro di circa cinquant’anni per trovare un traguardo simile.

Tuttavia, così tanto in alto non ci era arrivato nessuno. Soprattutto poi con i margini di crescita e di miglioramento che si nascondono (ma poi neanche tanto) dietro al talento altoatesino: Djokovic non è un miraggio e tra i due non intercorrono troppi punti, anzi. Metodico, disciplinato e senza colpi di testa particolari, Jannik si è costruito e si sta costruendo il suo spazio per arrivare al top del mondo. Il fatto che l’Italia possa rappresentare il tennis è stato per anni, decenni, un pensiero talmente assurdo per gli appassionati di questo sport che quasi non si riesce a realizzare ora che siamo arrivati laddove ci era proibito.

“Siamo nella storia”: la partita

E sul campo, non c’è stata storia sebbene il tifo sia stato piuttosto equo per i due atleti in gioco. E nonostante le enormi aspettative sul bulgaro, uno dei tennisti più in forma di questo 2024. Aspetto già piuttosto chiaro nella gara della semifinale del torneo in questione, dove è riuscito a sconfiggere Alcaraz che, pur non godendo della sua migliore stagione da professionista, era stato ed è ancora l’unico in grado di sconfiggere Sinner in quella partita che avrebbe potuto rappresentare il secondo posto al mondo per l’altoatesino, con qualche giorno d’anticipo.

Ci è voluto un Dimitrov praticamente perfetto per mandare a casa lo spagnolo e la stessa perfezione è stata necessaria contro Sinner nel cercare di infastidirlo, ma non c’è stata storia. Se nella sfida con Carlos le cose erano andate per il verso giusto, con Jannik tutto quel talento è servito solo a strappare qualche punto. Non di più. Il primo set è stato facilmente chiuso dall’italiano dopo un doppio break. Circostanza ripetuta anche nella seconda frazione di gioco, dove il punteggio è stato ancora più a favore dell’azzurro. In totale 6-3 e 6-1 e tutti a casa, per il trionfo di Jannik, il quale aggiunge nel proprio palmares un altro importante trofeo. A Miami, per oggi, si parla solo italiano!

Il discorso di Jannik al momento della premiazione

Intervistato a caldo dopo il trionfo, Jannik ha mostrato la solita freddezza, sintomo che siamo dinanzi ad un vero campione, un autentico fuoriclasse dentro e fuori dal campo. Il sorriso però non lo nega ai cronisti locali, che gli fanno notare di essere reduce da un anno strepitoso. Oltretutto, come osservato dai giornalisti di Sky, nei record citati c’è stato anche un errore, talmente le cifre sono clamorose. Il direttore del torneo ha poi speso parole di orgoglio e di ammirazione nei confronti dell’azzurro, che ha ringraziato con un cenno.

Si chiude quindi la stagione del cemento per Jannik ed è andata meravigliosamente, come meglio non si poteva fare. Ha vinto tutte le partite che lo hanno visto coinvolto nel 2024, a parte la semifinale di Indian Wells contro Alcaraz, a sua volta però sconfitto da un impeccabile Dimitrov, oggi “umiliato”, sportivamente parlando. “Devo dire che sul duro è stata una bella stagione”, ha sorriso Sinner. Adesso si prepara a lottare per i prossimi impegni su terra battuta e poi ci sarà grande attesa in vista del prossimo autunno, dove l’italiano dovrà difendere risultati importanti. Ma, per ora, godiamoci il secondo posto: siamo nella storia!

Il quinto titolo per Sinner: quest’anno è il primo giocatore ad aver vinto 3 finali

Al momento della premiazione, con tanta difficoltà nel comunicare visti gli applausi scroscianti, Sinner ha mostrato la solita lucidità, l’umiltà e la dedizione per il duro lavoro. Si è congratulato con il collega, che lo guardava praticamente affascinato e con una punta di invidia. “Ringrazio tutti, le persone che mi sono vicine e chi comincia a conoscermi un po’ di più”. L’italiano ha ricambiato i ringraziamenti al direttore del torneo: “Prima abbiamo parlato, mi avevi detto ‘speriamo che la terza volta sia quella buona’, ringrazio tutti quelli che rendano possibile questo torneo”. Poi ha concluso ringraziando il caloroso pubblico di Miami: “L’atmosfera è stata bellissima per tutti questi dieci giorni, ho fatto qui la finale quattro anni fa e spero di tornare e rivedervi anche l’anno prossimo”.

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