“Non si può morire sul lavoro per fare carriera in azienda”: la storia di Yaron, un 36enne originario di Berlino che è riuscito a raggiungere l’indipendenza economica

Fare carriera in azienda non è sinonimo di “successo”, parola di Yaron Goldstein, un uomo di 36 anni originario di Berlino che ha scelto di dire addio alla scrivania per sposare la pensione anticipata. Tutto è iniziato a 25 anni d’età, quando aveva già deciso di inseguire la felicità piuttosto che “un ruolo di spessore in azienda”. Intervistato dal Business Insider, il tedesco ha detto che il suo progetto è cominciato in concomitanza con gli studi.

Stava cercando di ottenere un dottorato in matematica avanzata e computazionale. Così, mentre teneva un piede nel mondo della formazione e del lavoro, con l’altro cercava di capire come trovare un modo per ottenere l’indipendenza economica. Fin quando non si è imbattuto in un consulente per gli investimenti di Wall Street, conosciuto nel corso di uno stage nella Grande Mela. Una sorta di filantropo che lo avrebbe stradato verso la corretta via al fine di realizzare il suo sogno: quello di non essere più costretto a lavorare per vivere.

A differenza di molti diffidenti e miscredenti, Yaron ci ha creduto davvero in quelle parole che leggeva nelle letture consigliate dal suo mentore. Ad esempio ne “La settimana lavorativa di 4 giorni” di Tim Ferriss e in “Outliers” di Malcom Gladwell ha trovato lo spunto per farsi forza e mettere in pratica le nozioni apprese. “Hanno ragione – si diceva tra sé e sé -, non voglio essere il tipo di persona che basa la sua intera vita sulla carriera”. Quelle dei tanti guru che inondano la rete le riteniamo spesso frasi ad effetto in cerca di un impatto emotivo sugli utenti per riuscire ad ottenere la call to action. In termini pratici: un modo come un altro per riuscire a farsi pagare il corso proposto, spesso a cifre importanti.

Yaron va in pensione a 36 anni: “Ecco come ci sono riuscito”

Su Yaron però un riscontro positivo c’è stato: ha creduto fermamente a quelle parole e si è messo in azione per raggiungere il traguardo. Il risultato ha dato ragione a Yaron, che nel corso del decennio successivo ha lavorato in società prestigiose del calibro di Google e Meta, ha viaggiato in tutto il mondo mentre guadagnava e affinava le sue skill. Poi sono arrivati gli investimenti, “inizialmente piccoli”, che si traducevano in guadagni mentre parallelamente continuava a lavorare. Dopo quattro anni, aveva pienamente deciso di voler raggiungere l’indipendenza economica, pianificando la propria pensione, ipotizzando di utilizzare 5mila euro al mese per tutta la vita.

Secondo Yaron, il risultato è dato dalla mentalità, che riuscì a riprogrammare. Mentre in precedenza il 75% dei suoi guadagni professionali era destinato al vivere quotidiano, era riuscito a decurtare le spese arrivando a conservare metà dei suoi guadagni mensili, escludendo vari ed eventuali bonus accumulati nel gruzzoletto che metteva da parte. Prima di avventurarsi nel mercato azionario, si era assicurato di avere almeno 10mila euro sul conto. Raggiunta la cifra, si è lanciato nel mondo del mercato.

La forza della mentalità

Ma anche dopo i successi lavorativi, continuava a ripetersi che senza mentalità tutto sarebbe svanito. D’altronde non sarebbe stato l’unico esempio che la storia ci riporta e con cifre ben più consistenti. Continuare a ragionare in modo parsimonioso gli ha permesso quindi di raggiungere il traguardo. Ecco perché, anche mentre il portafoglio si gonfiava, prima di ogni (pur minimo) acquisto, si chiedeva: “C’è qualcosa che mi soddisferebbe altrettanto ma per un terzo del prezzo?”.

A questo si aggiunge anche l’astuzia di capire come si muove il mercato per i consumatori. Citando un esempio con il tè verde, ha detto:

“Anche se comprassi del tè di lusso, che costa circa 50 euro ogni 50 grammi, alla fine del mese risparmierei rispetto ad andare tutti i giorni da Starbucks a comprare il caffè. Eppure, manterrei un qualcosa di molto più esclusivo nella mia vita, che mi dà gioia”.

Che Yaron sia un brav’uomo, onesto e con la testa sulle spalle lo si evince dalla considerazione finale che fa della sua vita, dove asserisce che senza la buona sorte non si troverebbe nella posizione in cui oggi può finalmente gongolare. “La fortuna mi ha assistito”. Un esempio lampante è quello di essere stato grande precursore avendo investito tra i primi su Tesla. “Nessuno può convincerti del fatto che il successo voglia dire lavorare per una grossa azienda, rimanere lì per 40 anni e fare carriera”, è il suo slogan. Oggi Yaron Goldstein non ha più bisogno di lavorare ed è nella classica posizione in cui può permettersi di pronunciare dei “no”. A dieci anni dall’inizio del suo piano, il 36enne si può dire “realizzato”.

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