Site icon Chronist

Sentite Papa Francesco: “In seminario ebbi una piccola sbandata”

Sentite Papa Francesco In seminario ebbi una piccola sbandata, il racconto

Sentite Papa Francesco In seminario ebbi una piccola sbandata, le parole del Pontefice

In uscita il libro di Papa Francesco, il Pontefice non si è nascosto dietro a nulla: sulle dimissioni, “qualcuno ci ha sperato, magari durante un mio ricovero”

Il prossimo 19 marzo sarà disponibile l’autobiografia di Papa Francesco, dove parla di quella “sbandata” al seminario e di tante altre cose. Spazio pure per le dimissioni e per i racconti di una vita lunga 87 anni. “Life. La mia storia nella Storia”, scritta con Fabio Marchese Ragona, spiega quindi anche il suo punto di vista sul fatto di non emulare il predecessore Benedetto XVI, pur convinto che “qualcuno negli anni ha forse sperato, magari dopo un mio ricovero in ospedale”. Tuttavia, meglio mettersi l’animo in pace, perché “il ministero petrino è ad vitam e dunque non vedo condizioni per una rinuncia”.

Vederlo fuori dal suo ruolo è al momento utopia, circostanza che potrebbe verificarsi solo “se subentrasse un grave impedimento fisico, e in quel caso ho già firmato all’inizio del pontificato la lettera con la rinuncia che è depositata in Segreteria di Stato”. E, nell’eventualità di questa ipotesi, non si farà chiamare Papa emerito, ma “vescovo emerito di Roma” e lui si trasferirebbe “a Santa Maria Maggiore per tornare a fare il confessore e portare la comunione agli ammalati”. Si tratta comunque di una circostanza che il Pontefice stesso definisce “lontana, perché davvero non ho motivi talmente seri da farmi pensare a una rinuncia. Non c’è questo rischio: grazie al Signore, godo di buona salute e, a Dio piacendo, ci sono molti progetti ancora da realizzare”.

La “sbandata” e la fidanzata di gioventù: “Siamo esseri umani”

Anche Papa Francesco ha amato, vivendo quel sentimento che condividiamo tutti noi. Non c’entra nulla Dio stavolta, o meglio c’entra nella forma e nel modo in cui agisce e interferisce quando si vive la passione tra due persone.

“Durante quell’anno in seminario ebbi anche una piccola sbandata: è normale, altrimenti non saremmo esseri umani. Avevo già avuto una fidanzata in passato, una ragazza molto dolce che lavorava nel mondo del cinema e che in seguito si è sposata e ha avuto dei figli. Questa volta invece mi trovavo al matrimonio di uno dei miei zii e rimasi abbagliato da una ragazza. Mi fece davvero girare la testa per quanto era bella e intelligente. Per una settimana ebbi la sua immagine sempre nella mente e mi fu difficile riuscire a pregare! Poi per fortuna passò, e dedicai anima e corpo alla mia vocazione”.

Spazio anche su un tema sempre caro a Papa Bergoglio, gli omosessuali e il desiderio di una rettifica dell’atteggiamento della dottrina verso di loro, consapevole che la stessa (dottrina) non cambierà mai.

“Immagino una Chiesa madre, che abbracci e accolga tutti, anche chi si sente sbagliato e chi in passato è stato giudicato da noi. Penso alle persone omosessuali o transessuali che cercano il Signore e che invece sono state respinte o cacciate”.

Niente matrimoni, ma sì alle unioni civili:

“È giusto che queste persone che vivono il dono dell’amore possano avere una copertura legale come tutti. Gesù andava spesso incontro alle persone che vivevano ai margini, ed è quello che la Chiesa dovrebbe fare oggi con le persone della comunità LGBTQ+, che all’interno della Chiesa sono spesso marginalizzate: farle sentire a casa, soprattutto quelle che hanno ricevuto il battesimo e sono a tutti gli effetti parte del popolo di Dio. E chi non ha ricevuto il battesimo e desidera riceverlo, o chi desidera fare da padrino o madrina, per favore, che sia accolto”.

Continua a leggere su Chronist.it

Exit mobile version