La Lazio ha il suo nuovo allenatore: è Igor Tudor, reduce da un terzo posto in Francia con il Marsiglia. I dettagli dell’accordo

Lotito ha saputo riaccendere i riflettori sulla sua Lazio con il nuovissimo colpo in panchina: via Maurizio Sarri, il nuovo allenatore sarà Igor Tudor. Non era facile scegliere con così poco tempo a disposizione e con la stagione in chiusura. Soprattutto, alla luce di un abbandono così repentino dell’ex tecnico livornese, tale da lasciare di sasso chiunque. Molti si aspettavano un traghettatore, come spesso è accaduto alla Lazio nei cambi in corso d’opera, circostanze che hanno anche aiutato il calcio romano e nazionale a scoprire talenti insospettabili, come Simone Inzaghi, oggi tra i top in Europa con l’Inter.

Martusciello era una scelta momentanea, ma non era il traghettatore neanche fino a fine stagione. E non lo sarà neanche Tudor, perché per lui c’è la firma per un contratto più duraturo di quello che si possa pensare. Infatti, Igor Tudor è pronto a sedersi in panchina per restarci. Quantomeno fino ad un anno e mezzo, come previsto dall’accordo siglato con il presidente romano.

Fumata bianca di Lotito: il colpo in panchina

A dare la conferma dell’ufficialità è stata Sky Sport, in serata. Il contratto di un anno e mezzo include un’opzione per la stagione successiva alla naturale scadenza. Vista l’imminenza del prossimo impegno dei biancocelesti, nel derby laziale contro il Frosinone sarà ancora Martusciello a traghettare la squadra. Tuttavia, lo farà per l’ultima volta. Igor Tudor, ex calciatore della Juventus, è stato ritenuto tra gli allenatori emergenti più in gamba. A pronunciare queste parole, tra gli altri, ci fu Marcello Lippi in persona, che lo allenò da calciatore.

“Lo considero il più bravo degli allenatori emergenti di questo campionato. Ce ne sono stati tanti bravi, a partire da Italiano, Dionisi, anche Zanetti che pure è stato esonerato. Ma nelle squadre che lottano per salvarsi ci sta perché a un certo punto la società le prova tutte. E anche altri. Tudor è quello che ha organizzato la squadra con una mentalità, una grinta, una determinazione che non sono soltanto dovute alle caratteristiche dei singoli, ma a un’organizzazione di gioco che li porta ad attaccare, a pressare, ad aggredire. E poi ha giocatori che stanno facendo benissimo come Caprari, Barak, Simeone… È stato molto bravo e gli faccio i miei complimenti”.

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