Il goal di Mancini “non è regolare” e ci sono altri aspetti evidenziati dal Brighton nel doppio ricorso presentato all’Uefa: la partita di Roma va rigiocata?

E se Roma-Brighton fosse davvero “irregolare” da regolamento, cosa accadrebbe: si ripeterebbe davvero la gara stravinta da Daniele De Rossi? Era una sfida tanto attesa, tra due squadre curiosisissime da vedere sullo stesso campo, decise a darsi battaglia a suon di possesso elegante e nel segno del bel gioco mostrato dai due allenatori che cominciano il cognome allo stesso modo. Altro segno del destino: amici e nemici sul campo, ma figli di una visione molto simile e accattivante.

Era De Zerbi contro De Rossi, una sfida che sapeva di grande show, e così è stato. Peccato (per fortuna! Visto il ranking italiano che permetterebbe di portare cinque club in Champions dal prossimo anno) che si è svolto solo unilateralmente, con la Roma arrembante e in grado di impedire ogni tipo di ragionamento tipico del club inglese, con il quale lo stesso ha imbrigliato partite e rivali ben più accreditati, sulla carta.

Il goal di Mancini

Tuttavia, a dispetto delle conferenze stampa post match, dove l’italiano faceva “mea culpa” e attribuiva qualche responsabilità all’inesperienza e a qualche indisponibilità, è il club di Brighton ad alzare la voce e a presentare doppio ricorso: il primo per una irregolarità sul campo, l’altra per problematiche relative agli spalti. Nella fattispecie, sarebbe il goal di Mancini a finire sotto i riflettori. Il goal del difensore era il terzo della Roma e, se irregolare, come evidenzia il frame inviato all’Uefa, riporterebbe il risultato virtualmente sul 2-0, ben differente dal 4-0 roboante con il quale la truppa di De Zerbi dovrà lavorare per recuperare in vista del ritorno di giovedì prossimo.

La squadra della Premier ha presentato quindi un primo ricorso in merito alla mancata visione del VAR, come sollecitato dal club a gara in corso; poi un secondo ha riguardato la presenza di un cartellone omofobo esposto nei confronti dei tifosi inglesi. L’immagine che apprezzate qui sopra è un frame evidenziato dal club: si nota effettivamente la spalla del difensore giallorosso leggermente avanti rispetto alla linea dei difensori. A rendere noti i ricorsi presentati è il The Athletic. Pare che già a gara in corso il Brighton avesse sollevato alcune polemiche per l’atteggiamento decisamente poco ospitale dei tifosi di casa che, ricordiamo, quel giorno avevano registrato il pienone allo Stadio Olimpico di Roma.

“Siamo a conoscenza di bottiglie, monete e accendini lanciati dai tifosi di casa nella zona ospiti. Abbiamo segnalato alla UEFA e alla polizia italiana e abbiamo richiesto che venissero intraprese azioni immediate”.

La partita è irregolare? Si rigioca? Cosa dice il regolamento

Nel caso in questione, in merito soprattutto all’errore evidenziato dal club inglese in occasione del terzo goal di Mancini, non esiste una normativa che regolamenti la vicenda. Motivo? “Non è un errore tecnico”, ma di gioco. In questo caso, se davvero si vuol muovere qualcosa in tal senso, addirittura arrivando a pensare di ridisputare la gara, l’arbitro dovrebbe segnalare il proprio errore al giudice sportivo, il quale, a sua volta, valuterebbe se l’episodio abbia avuto un’incidenza tale da influenzare partita e risultato acquisito. E poi chissà: perché l’Uefa non ha un regolamento preciso, ma si rifà alle situazioni che si ritrova davanti, valutando dunque caso per caso, senza la presenza di una norma specifica.

I precedenti simili a Roma-Brighton

Esistono dei precedenti in cui vi sono stati errori tecnici, ma mai una gara si è rigiocata per tali motivi. Per questo la richiesta del Brighton resta un po’ in sordina, sebbene vi sia sempre una prima volta. Nei casi europei più recenti, tornano alla mente le semifinali di Champions in cui Manchester City e Real Madrid se le diedero di santa ragione in uno dei grandi classici della prestigiosa coppa dalle “grandi orecchie”. Il goal di De Bruyne era irregolare perché la palla giocata in precedenza dal compagno di squadra Bernardo Silva era uscita dal rettangolo di gioco.

Nonostante le proteste, la partita fu ripresa dal punteggio “viziato” dall’errore e il risultato acquisito non venne alterato: nella fattispecie, avrebbe dovuto cambiare al massimo al rientro in gioco e non a partita finita. Per non andare troppo lontano logisticamente parlando, in Serie A si ricorda un Torino-Napoli del 1993 in cui i granata batterono, per errore ovviamente, sia il calcio d’inizio del primo che del secondo tempo. La partita non fu rigiocata, in quanto il doppio episodio non venne ritenuto abbastanza influente per il risultato finale.

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