“Tecnicamente, quando il ponte arriva in un posto, ci vogliono le autostrade e le strade”: le parole di Flavio Briatore

Flavio Briatore è “pro” alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. Imprenditore per eccellenza, l’ex patron della Benetton in Formula 1 considera l’aspetto economico e soprattutto fornisce la sua preziosa visione ad ampio raggio, considerando l’aspetto nella sua totalità, includendo famiglie e moltitudine di lavoratori che ne gioverebbero della messa in atto del progetto. Ne ha parlato in mattinata a ReStart, ospite del programma di Rai3 di Annalisa Bruchi. “Poi, tecnicamente, quando il ponte arriva in un posto ci vogliono le autostrade e le strade”, ha osservato. Un’osservazione semplice, banale, ma mai così reale.

Aspetto di non poco conto, poi: minimizzare la costruzione al “solo ponte” è un limite imperdonabile. “Non è solo fare un ponte – ha proseguito l’imprenditore -, vuol dire fare le infrastrutture adeguate. Sicuramente darebbe lavoro a un mucchio di gente. Sicuramente unisce due regioni d’Italia e unisce il sud”. Il Consiglio d’Amministrazione ha approvato la relazione del progettista in merito all’aggiornamento al progetto definitivo risalente ormai a ben 13 anni fa, che chi ben ricorda sorse nel governo Monti e fu messo da parte a causa dell’ingente taglio alla spesa pubblica. Dunque, dopo un buco di 13 anni, l’iter burocratico ripartirà da lì, anche se continuerà a non essere ancora tutto in discesa, ci mancherebbe.

Vi sono delle incognite, quali i costi di realizzazione dell’opera, che non devono superare il 50% di quelli previsti dalla gara iniziale. Se così fosse, infatti, decadrebbe l’intero iter, richiamando l’avvio di una nuova procedura di evidenza pubblica. Il compito di predisporre il piano economico-finanziario sarà della Società ‘Stretto di Messina’. Da quello che si sa, gli 8,5 miliardi previsti nel 2011 sono diventati 13,5, che diventano 14,5 considerando le opere collaterali. La legge di Bilancio ha stanziato 11,630 miliardi di euro fino al 2032, tra cui 9,3 a carico dello Stato, 718 milioni provenienti dal Fondo di Sviluppo e Coesione e 1,6 miliardi a dalle casse di Calabria e Sicilia. Nel 2024 si contano in cassa 780 milioni di euro.

Il tema del ponte sullo stretto di Messina è stato affrontato in questa stessa settimana anche da un’altra grande personalità del mondo dello spettacolo. Nell’ultima puntata di Che tempo che fa, Ornella Vanoni ha detto: “Salvini vuol fare il Ponte. Ho saputo soltanto da poco che sarebbe il ponte più lungo del mondo. Ma chi c*zzo se ne frega?”. Al di là della goliardia del momento e degli applausi dello studio del Nove, Fabio Fazio ha voluto chiaramente precisare che la lunghezza è tanta quanta la distanza che intercorre tra Reggio Calabria e Messina.

Ma l’artista, mai doma, ha citato il Passo del Turchino, il valico appenninico posto tra il comune di Masone e il comune di Mele, che collega quindi Genova con il settore sud-occidentale della provincia di Alessandria e con Asti. “Noi viviamo a Milano, non apriamo più le finestre perché preferiamo le nostre puzze a quella roba tremenda che entra dentro”. Infine, l’osservazione, che fa il paio con quella di Briatore di stamane: “Cosa c’entra questo col Ponte? Non ci sono le ferrovie che arrivano fino a Reggio Calabria, non ci sono le strade. Come si arriva fino al Ponte?”.

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