Il caso “Doppia Difesa”, la Fondazione di Michelle Hunziker vicina alle donne vittime di violenza, criticata dalla giornalista: “Certe volte bisogna stare attente a gettare fango su realtà che ci mettono tanto cuore

“Attenzione a gettare fango”, è il monito di Michelle Hunziker, riferimento esplicito a Selvaggia Lucarelli. Tutto è (ri)nato dal salotto Mediaset preferito del weekend, quello di Silvia Toffanin, a Verissimo. Di recente la giornalista ha messo bocca sull’associazione “Doppia Difesa”, la Fondazione appartenente alla conduttrice, finita tra le inchieste personali di Selvaggia. Michelle Hunziker ha commentato le parole della Lucarelli, che aveva criticato la Fondazione vicina alle donne vittima di violenza.

In particolare, la Lucarelli ha definito la “Doppia Difesa” come “scarsamente operativa” a fronte della “quantità di richieste” e dinanzi “alla tempestività di risposte che le stesse avrebbero necessitato”. Facendo poi un parallelismo con il caso Ferragni, in merito alle opere di beneficenza connesse alle uova e ai pandori, diceva:

“E invece, purtroppo, così come per la beneficenza legata a uova e pandori, anche per il tema della violenza sulle donne diventa difficile distinguere quale sia stata la percentuale di interesse per la causa e quella di interesse per il personal branding”.

Le parole di Michelle

“È un progetto molto importante che porto avanti con Giulia Bongiorno dal 2007, soprattutto dopo aver sofferto di una situazione molto delicata che metteva in pericolo la vita di mia figlia Aurora Ramazzotti. Tante donne denunciano, ma muoiono nell’attesa di giudizio. Lottiamo nel quotidiano con beneficenza, ma questa non deve essere sbandierata, la beneficenza si fa e basta. Doppia difesa è un progetto di vita. Non ho risposto a quella polemica perché la nostra fondazione è onesta e trasparente. Non siamo una fondazione fantasma, anzi. Noi operiamo e se c’è qualcuno che ha lottato per avere due leggi, uno sullo stalking e “codice rosso”, quella è Doppia Difesa. Certe volte bisogna stare attente a gettare fango su realtà che ci mettono tanto cuore”.

La risposta di Selvaggia Lucarelli su Instagram

Come si legge dalla Instagram story condivisa dalla giornalista, c’è stata la repentina replica avvenuta proprio attraverso i social. “Questa l’avevi già detta Michelle – ha esordito Selvaggia Lucarelli -, mi hai querelata e il giudice ha dato ragione a me. Quindi quella che è stata poco attenta a cosa faceva Doppia Difesa (non rispondeva a troppe donne in pericolo e difficoltà) sei stata tu”. Inoltre, “chi ha gettato fango su chi ha documentato la verità, sei stata tu”. Poi uno sfogo finale: “Si può ammettere l’errore e chiedere scusa, ma queste non sbagliano mai oh”.

In seguito, Selvaggia ha condiviso uno screenshot della sentenza del giudice con un “invito” particolare:

“Ripassa quello che ha scritto il giudice, ovvero che nessuno ha gettato fango ma è stata detta solo la verità”.

Cosa è successo tra le due, la querela di Michelle Hunziker a Selvaggia Lucarelli

Le indagini della giornalista vanno avanti dall’ormai lontano 2018 e per tutto questo tempo, da allora, Selvaggia non ha mai mollato l’inchiesta, ponendo al centro dell’attenzione il modo in cui opera la Fondazione.

“Nessuno mi rispondeva negli uffici, non rispondevano alle mail, le pagine social di Doppia Difesa erano piene di commenti di protesta, c’era pochissimo personale e dopo mie verifiche ho scoperto che a rispondere alle donne (quando rispondevano) c’era una segretaria che si alternava a un’altra e talvolta addirittura la madre di Michelle Hunziker. Una ragazza mi raccontò addirittura di essere andata a citofonare nella sede per un’urgenza e le fu risposto: mandi una mail”.

L’inchiesta trovò la risposta delle fondatrici Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker, che avevano agito per vie legali, querelando di fatto la giornalista. Una provvedimento che però ha trovato l’archiviazione negli ultimi giorni, dopo tutti questi anni. Inoltre, il giudice ha confermato le critiche mosse dalla giornalista, ritenendo che “tutte le circostanze di fatto riportato nell’articolo della Lucarelli hanno trovato riscontro”. Quindi, l’associazione era “scarsamente operativa”. In conclusione, dopo la “vittoria”, la Lucarelli ha definito “Doppia Difesa” più come “uno spot” che “un aiuto alle donne”.

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