Il 28 dicembre scorso, la piccola Olimpia di 4 anni ha ricevuto il nuovo cuore e ieri, 29 febbraio, è tornata finalmente a casa

Quella di Olimpia, di 4 anni, potrebbe essere considerato un vero e proprio inizio, da quando ieri, 29 febbraio, è uscita dall’ospedale di Borgo Trento con un cuore nuovo, dopo quasi un anno dal ricovero in ospedale. 309 giorni di ansia, paure, speranze da parte dei genitori e di tutta la sua famiglia. Alla fine dello scorso anno, il 28 dicembre, Olimpia aveva ricevuto un cuore con un “trapianto che le ha salvato la vita.” Ha riferito sua madre Giulia.

“Lo abbiamo aspettato per tanto tempo, ci sono stati momenti difficili in cui tutto sembrava vacillare, ma grazie alla sua forza, alla grande professionalità dei medici e del personale dell’Azienda Ospedaliera, dei parenti e degli amici che ci hanno sostenuto e rincuorato in questi lunghissimi mesi, siamo arrivati fino a qui. Sembrava impossibile, ma siamo felici. Sì, felici. Pieni di euforia e soprattutto di gratitudine.” Confida la mamma a L’Arena.

Nello scatto la donna stringe tra le sue braccia la piccola Olimpia, con un sorriso fatto di gratitudine. Insieme ai medici che hanno salvato la vita a sua figlia, in questo piccolo grande miracolo. “Un grazie non sarà mai abbastanza per tutto quello che è stato fatto per lei.” Ha detto commossa Giulia. “Un bravi a noi famiglia e a tutto il team Olimpia non sarà mai abbastanza per superare i momenti passati. Ogni cardiochirurgo, ogni anestesista, ogni infermiere, ogni cardiologo, ogni professionista è stato fondamentale a suo modo, con il suo vissuto e con il suo carattere.”

Finalmente la piccola ha potuto rivedere casa. Ieri 29 febbraio è stata dimessa dall’ospedale di Borgo di Trento per tornare a giocare con il suo fratellino. “Ha inizio ora un altro capitolo della nostra vita.” Ha aggiunto la madre estasiata. “Perché non saremo più gli stessi di prima e porteremo per sempre dentro di noi questa esperienza e questo incredibile dono che ci permette ora di viverci il presente insieme come famiglia e molto di più. Abbiamo molto da recuperare e non vediamo l’ora.”

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