Giacomo Gorini ha lavorato sui vaccini Covid da Cambridge ad Harvard, passando per Oxford

Giacomo Gorini è uno dei tantissimi cervelli italiani in fuga: il ricercatore ha raccontato la sua esperienza con il virologo Roberto Burioni, in un’intervista al Corriere della Sera.
“È stato il mio professore di virologia durante l’anno accademico 2011-2012” – ha raccontato il ricercatore 35enne. “Frequentavo le lezioni e lui era così magnetico e appassionato che ho deciso di fare la tesi con lui. Quindi un anno nel suo laboratorio e poi il gran giorno della laurea”.
Una proclamazione avvenuta non senza difficoltà. Infatti, quel giorno, ricorda Gorini, “mi mise sotto torchio facendomi mille domande. Voleva che dimostrassi la qualità del lavoro svolto e che mi meritassi il mio voto”. Oggi, Giacomo è anch’egli un virologo e ha lavorato sul vaccino contro il Covid-19 per le più prestigiose università al mondo: Cambridge, Harvard, Oxford. Inoltre, ha collaborato con Anthony Fauci per il governo americano e con Giacomo Gorini nel suo libro “Malattia Y” nel 2022 per Piemme. 

Giacomo, il virologo bocciato da Burioni: “Non è così cattivo come dicono”

Prima di arrivare a raggiungere questi prestigiosi traguardi, però, Giacomo è dovuto passare sotto le “grinfie” di Roberto Burioni, che proprio qualche giorno fa ha bocciato 398 studenti (su 408) alla facoltà di Medicina del San Raffaele di Milano.
Il 35enne affermato che il virologo “non è cattivo come dicono“. Il punto è che “insegna materia complicate per cui ci vuole tanto studio“.
Come gli altri 398 studenti, infatti, anche Giacomo non è riuscito a passare le domande del pre-test.
“La prima volta sono andato per tentarlo un po’ a caso e il professor Burioni mi ha bocciato” – ha aggiunto il ricercatore divenuto anch’egli virologo. “Erano domande fondamentali e io ne ho sbagliate alcune che dovevo sapere. Poi ho studiato, mi sono impegnato e l’ho passato. Ora io stesso sono virologo” – ha aggiunto.

“Burioni ha tanto amore per l’insegnamento”

Un carisma che ha spesso mostrato anche in televisione. Molti studenti che sono stati suoi allievi sapevano che un giorno quel professore all’apparenza così duro sarebbe arrivato in alto, già prima dell’arrivo della pandemia. Il segreto? “L’amore per la disciplina e per l’insegnamento” – secondo Giacomo: Infatti, il professor Burioni “riusciva a spiegare concetti complicati con degli esempi molto semplici”.

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