Il British Board of Film Classification ha vietato il capolavoro Disney Mary Poppins perché “contiene un linguaggio discriminatorio”
Nel mirino della censura britannica è finito anche Mary Poppins che ha aumentato il rating di età a 12 anni ritenendo il film Disney del 1964 con Julie Andrews e Dick Van Dyke “discriminatorio”. Il classico che ha incantato generazioni di bambini (e genitori), a 60 anni dalla sua uscita è caduto dunque vittima della scure della censura britannica, la British Board of Film Classification. Quest’ultima ha infatti stabilito che la pellicola potrà essere vista dai bambini solo in presenza di adulti perché “contiene un linguaggio discriminatorio”.
Il lungometraggio di Robert Stevenson è rimasto per 50 anni un film per tutti, con bollino verde U (“universal”, per tutti), per poi passare a “PG” (“parental guidance”, ovvero che si necessita la presenza di un adulto per un minore di 12 anni). La causa di questa nuova classificazione, nello specifico, sta nel fatto che all’interno del film si utilizza il termine “ottentotti”, usato in origine dagli europei caucasici per i popoli dell’Africa meridionale in riferimento agli spazzacamini con il viso e le mani sporche di fuliggine. Esattamente come appaiono i protagonisti e lo spazzacamino interpretato da Dick Van Dyke.
“Recentemente, il film ci è stato ripresentato nel febbraio 2024 per un’altra riedizione nelle sale.” Ha dichiarato un portavoce del British Board. “E lo abbiamo riclassificato ‘PG’ per il linguaggio discriminatorio. “Sebbene Mary Poppins abbia un contesto storico, l’uso di un linguaggio discriminatorio non è condannato e, in definitiva, supera le nostre linee guida per il linguaggio accettabile in ‘U’. Abbiamo quindi classificato il film ‘PG’ per il linguaggio discriminatorio.”