Fedez, insieme ai suoi genitori, denuncia per calunnia e diffamazione il Codacons che aveva sollecitato alla Guardia di Finanza una verifica fiscale sulle società dell’artista
Dopo l’esposto di qualche giorno fa del Codacons alla Guardia di Finanza per una verifica fiscale nei confronti di Fedez, che si era dichiarato “nullatenente” e delle sue società, lo stesso rapper è passato al contrattacco denunciando per calunnia e diffamazione l’associazione dei consumatori. La querela arriva dunque a mezzo stampa dall’artista e dai suoi genitori Franco Lucia e Annamaria Berrizaghi, amministratori della Doom srl e della Zedef srf. Ed è stata presentata in Procura a Milano dai legali della famiglia Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci.
Come riporta il Corriere della Sera, nel testo della denuncia è scritto che “da tempo l’associazione Codacons ha intrapreso una campagna mediatica e giudiziaria quasi quotidiana” rivolta al rapper, “per presunti comportamenti censurabili quando non addirittura penalmente rilevanti.” Inoltre, “tutte le contestazioni mosse dal Codacons con i suoi attacchi si sono rivelate infondate e strumentali unicamente ad attaccarlo ingiustamente.” Con questo risultano al momento quattro i provvedimenti avviati nel 2020 dal Codacons nei confronti di Fedez. Senza contare l’udienza preliminare per una quinta accusa a Roma, dove l’artista dovrà presentarsi il 6 maggio.
L’esposto del Codacons alla Finanza della scorsa settimana
L’associazione dei consumatori aveva pubblicato un esposto alla Guardia di Finanza, lunedì 12 febbraio, per “fare luce sulle società riconducibili al rapper.” Secondo Codacons, infatti, dall’analisi delle società collegate a Fedez ci sarebbero “profili di criticità legati alla complessità delle operazioni”. Ed emergerebbe il sospetto che possano celare “una forma di potere occulto e trasversale.” In più, “in termini probabilistici l’analisi dei fatti storici e delle esperienze porta a dire che questo tipo di azioni e comportamenti il più delle volte porta o è diretto anche ad evadere il fisco.” Tali “congetture” venivano immediatamente smentite dai legali di Fedez come “ricostruzione parziale dei fatti e non veritiera.” In grado di “instillare nel lettore medio per le espressioni utilizzate, sebbene in forma ipotetica, il falso convincimento che dietro operazioni societarie si celino condotte illecite.” E che evocano “scenari sfuggenti, insinuanti, dai contorni indefiniti e inquietanti.”
Sempre secondo gli avvocati di Fedez, nome d’arte di Federico Lucia, il Codacons si è macchiato di una “grave condotta diffamatoria. Dalla quale emerge persino l’impressione di forze oscure all’opera per non si sa bene quali arcani e reconditi motivi.” L’unico intento delle società di Fedez, ribadiscono i legali, era quello di ottenere maggiore efficienza e risparmio sui costi di gestione. In queste ore, l’associazione consumatori ha risposto al rapper.