A Le Iene è spuntata una nuova denuncia, quella dell’assistente arbitro Robert Avalos: “Per la seconda volta, un voto che mi era stato attribuito non corrispondeva alla prestazione del campo”
Da un po’ di settimane a Le Iene tiene banco il caso che denuncia l’operato della classe arbitrale di calcio italiana, con focus speciale sulla Serie A: oggi è Robert Avalos a puntare il dito su Rocchi e sull’Aia. Negli ultimi fatti venuti a galla, è emerso un audio choc, con il quale l’arbitro, proprio Robert Avalos, si rivolge ai vertici dell’Aia, includendo dirigenti di maggiore spicco nell’Associazione Arbitri Italiani. Il motivo: denunciare episodi dubbi, incerti, controversi, che hanno “stroncato la sua carriera”, come specifica Filippo Roma nel servizio.
“Per la seconda volta, un voto che mi era stato attribuito non corrispondeva alla prestazione del campo, mi hanno modificato un voto”, denuncia oggi Avalos, chiaramente a volto scoperto. Parole che fanno eco a quelle pronunciate da un collega, che, al contrario, ha scelto di far venire a galla alcune dinamiche sospette, optando però per l’anonimato. In buona sostanza, l’arbitro attualmente al lavoro nell’Aia, che agirebbe come una talpa sotto il naso del designatore Rocchi, ritiene che “le valutazioni dipendono da dinamiche diciamo politiche, allora in questo modo c’è il rischio che si falsino i campionati”. A quelle parole, sia la Figc che l’Aia hanno annunciato un esposto e una querela, atti a replicare alle accuse “inaccettabili e illazioni in forma anonima”.
Robert Avalos si ribella: “Perché non devo pensare che possiamo parlare?”
Avalos muove la prima critica contro la censura imposta ai direttori di gara che non condividono alcune dinamiche del sistema arbitri in Italia. “Perché Perché non devo poter dire che se viene taroccato un voto o viene modificato un voto finisce lo sport? Perché”. Ma chi è Robert Avalos? In Serie A lo abbiamo visto come assistente arbitrale nelle stagioni 2020/21 e 2021/22, appartiene alla sezione di Legnano. Avalos è stato dismesso al termine del biennio sopra citato. Come si arriva a questo? Si parla di valutazioni: come avvengono?
Gli arbitri, un po’ come a scuola, vivono e sopravvivono nel sistema calcio proprio attraverso la media di valutazioni determinate in valori decimali. Al termine di ogni gara, ottengono quindi un valore, che mira a valutare la prestazione in campo degli addetti ai lavori. I valori vanno da 8,20 a 8,70: il primo è un voto insufficiente, il secondo è eccellente. Nel mezzo, 8,30; 8,40; 8,50; 8,60: rispettivamente mediocre, sufficiente, buono e ottimo. Chi assegna i voti? Si tratta di una figura onnipresente in tribuna e, per la maggior parte dei casi, di ex colleghi di categorie inferiori.
A questa figura dell’osservatore, “per almeno tre volte a campionato”, si affianca l’organo tecnico. Questo è rappresentato da ex arbitri della massima Lega di Serie A, tra cui vi sono i più esperti. Il loro voto incide notevolmente di più rispetto a quello dei colleghi osservatori e, nel contesto della graduatoria finale, ha un peso deciamente più influente. Alla luce di quanto appreso, l’arbitro che ottiene la media voti più bassa viene dismesso, quindi, come dice più volgarmente Filippo Roma, “viene mandato a casa”.
L’audio tra Avalos e Gianluca Rocchi: “Se dico ca**ate, credo che tu possa controllare”
Quindi è stato mandato in onda il contenuto di un primo audio inviato da Robert a Rocchi:
“Con molta sufficienza mi ha condannato con un 8,40 per un fuorigioco a definizione tua nella relazione come valutazione errata. Peccato che a Lissone c’era il più bravo var del mondo e con un assistente internazionale e avevano certificato quello era off side seppur di poco. Per esercizio, le linee erano state tracciate e il verdetto era presto certificato”.
In conclusione: “Se dico ca**ate, credo che tu possa controllare”. Avalos, assistente arbitrale, asserisce che quella valutazione si è manifestata con un voto inferiore rispetto “alla prestazione del campo”, e per la seconda volta. La partita in questione è quella tra Verona e Cagliari, terminata con uno scialbo 0-0.
“E il designatore Rocchi mi mette 8,40 perché mi contesta questo fuorigioco. Il giorno dopo io sento chi c’era in sala VAR, E lui mi risponde abbiamo tracciato le linee e il fuorigioco, era giusto”. Aveva chiaramente ragione Avalos, eppure l’episodio non è stato rivisto. Perché? “Lui è l’organo tecnico – riconosciuto con l’acronimo OT (ndr) -, il suo voto è insindacabile”. Alla luce di ciò, l’assistente ha preso “un 8,40 ingiusto”. Filippo Roma si è chiesto il senso di poter “dare un voto sbagliato” ai tempi del Var. Oltretutto, “dovuto ad un suo errore di valutazione, che gli fa vedere qualcosa che non esiste”. Domande al momento senza risposta.
Il nuovo audio di Avalos: la strana figura di Cristiano Copelli, accusato pochi mesi prima di una “gravissima truffa milionaria”
La stagione è proseguita fino alla presenza di un nuovo organo tecnico pronto a valutare la prestazione di Avalos. La partita in questione è quella tra Brescia e Vicenza, risalente al 3 aprile di due anni fa: risultato, 2-0 per i padroni di casa. Dopo questa partita, Avalos ha inviato un audio a Rocchi e agli altri componenti della commissione: “Giornata bella a Brescia, dove per fortuna nello spogliatoio ELENITO ci dice bene a tutti, facendo intendere che è stata una partita fatta tutto sommato bene”. Elenito Di Liberatore è l’organo tecnico presente in quella partita, pronto a valutare la prestazione degli arbitri e degli assistenti. Al termine della gara, avrebbe rassicurato la terna arbitrale in merito alla prestazione avuta.
Tuttavia, a tre giorni dall’accaduto, il voto e la valutazione sono più basse di quanto si era percepito dalle sue parole e dal giudizio obiettivo e soggettivo dei lavoratori in questione. “Ha palesato incertezza e poca reattività nella lettura degli eventi – prosegue l’audio (ndr) -. Ma quali eventi? Non c’è mai stata partita. Gara sbloccata subito, zero fuorigiochi segnalati dal mio lato. Insomma, quello che causa rabbia i comportamenti, Gianluca i comportamenti. Domenica gara, tutto ok nello spogliatoio E vivaddio che dentro eravamo in sei, per poi arrivare a mercoledì e scoprire che qualcosa è cambiato all’improvviso in quella valutazione di ELENITO”. L’organo tecnico aveva annunciato un 8,50, ma il voto finale fu 8,40. “In questa stagione, ma non ho sbagliato una partita. Eppure la graduatoria non dice quello, ma questo forse è roba vostra”, conclude il vocale di Avalos.
Emerge però un dettaglio particolare: in quella stessa partita vi era l’osservatore Cristiano Copelli, che assegnò 8,50 ad Avalos. Lo stesso osservatore, però, si premurò di abbassare successivamente il suo voto in seguito a questo secondo audio inviato da Avalos a Rocchi e agli altri volti della Commissione. Come spiegato da Le Iene, riprendendo un articolo di Dagospia del 6 aprile del 2021, Copelli è la stessa persona accusata di far parte della banda dei “Gratta e Vinci”, pochi mesi prima.
“Con a capo un dipendente ‘infedele’ di Lottomatica, che entrava nei server, individuava i biglietti vincenti e mandava amici e parenti a comprarli. Tra i vari insospettabili diventati milionari a colpo sicuro c’è anche l’ex guardalinee”.
Filippo Roma si è dunque chiesto come sia stato possibile che Rocchi avesse approvato il cambio di voto dopo cinque giorni e da parte di un osservatore “su cui pesavano quelle gravissime accuse di una truffa milionaria”. Avalos, senza mezzi termini, ricordando quei momenti, osserva di esserci rimasto “più di mer*a, ovviamente”. Aveva realizzato di essere “in piena zona retrocessione. A fine anno mi dismettono. Sono fuori, sono finito”. Non demordendo, Avalos ha presentato esposto alla Procura della Figc, ottenendo il più classico dei “nulla di fatto”: caso archiviato.
Cosa ne pensa il Ministro dello Sport: “Mai opacità, tutto deve essere trasparente!”
Non sapendo più “che pesci prendere”, Filippo Roma ha voluto intercedere per Avalos e per tutti gli arbitri che denunciano le presunte malefatte dell’Aia. Chiedendo un intervento dall’altro, sorprendentemente il giornalista si è ritrovato le porte aperte. Il Ministro dello Sport, Andrea Abodi:
“Quello che da un lato mi sorprende è che nessuno si sia rivolto al ministro per lo sport. Quindi è bene che ci siate voi. Ma sarebbe anche utile che ci fosse un’interlocuzione diretta, Se ci fossero davvero ritorsioni semplicemente per aver denunciato la mia porta non sarebbe aperta ma spalancata”.
Approfittando della disponibilità del Ministro, Filippo Roma ha fatto presente il caso dell’ex assistente arbitrale Avalos. Abodi afferma di volerlo incontrare: “Al di là del fatto che le valutazioni arbitrali sono un tema complesso, quasi più complesso di quando si discuteva sul rigore non rigore e non c’era il var. Quindi è soggettivo. Evidentemente”. Al termine, Filippo Roma ha voluto chiedere anche un parere personale ad Abodi: “Non è troppo soggettivo?” il sistema di valutazione dei direttori di gara e della terna arbitrale in generale? L’inviato ha parlato di “opacità”. Il Ministro:
“Non ci deve essere mai opacità, tanto più nel settore arbitrale. tutto deve essere trasparente, deve essere spiegato. Io credo che ad ogni domanda, debba esserci una risposta, Non deve sorgere il ragionevole dubbio che ci sia stato un complotto o un atteggiamento vessatorio nei confronti del singolo perché dal comportamento del corpo arbitrale passa una percentuale rilevante della credibilità del sistema calcio”.
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