Nuovi sviluppi nel caso dell’eredità degli Agnelli: John Elkann è indagato a seguito di un esposto presentato dalla madre Margherita su presunte irregolarità fiscali
La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta per presunte irregolarità fiscali ai danni del presidente di Exor e Stellantis, John Elkann, dopo un esposto presentato dalla madre Margherita. Si apre dunque un nuovo, complesso capitolo nella contesa sull’eredità della famiglia Agnelli. Nel registro degli indagati è finito anche il commercialista Gianluca Ferrero, contabile di lungo corso della famiglia Agnelli e attuale presidente della Juventus, oltre al notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen, che aveva curaro ogni aspetto dell’eredità.
Dopo diverse perquisizioni effettuate giovedì in alcune sedi, la Guardia di Finanza ha acquisito una vasta documentazione sull’argomento. Alla base dell’indagine ci sarebbe il trattamento fiscale del pagamento vitalizio che Margherita, figlia dell’avvocato Gianni Agnelli, versava alla madre Marella, secondo gli accordi stipulati il 2 marzo 2004 a Ginevra, con cui aveva rinunciato all’eredità del padre in cambio di 1,3 miliardi di euro. Salvo poi confutare la stessa successione e il patto con la madre, venuta a mancare nel 2019. Che aveva lasciato come eredi i soli nipoti John, Lapo e Ginevra.
L’avvio dell’indagine
I legali e gli investigatori privati di margherita avrebbero scoperto che la residenza della madre Marella non sarebbe stata in Svizzera ma in Italia. Perciò non sarebbero state pagate alcune tasse al fisco italiano. E Margherita pensa che una parte del patrimonio del padre sia stato nascosto dagli eredi. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, dalle indagini delle Fiamme Gialle è venuto alla luce che parte dell’eredità non comparirebbe nelle ultime due dichiarazioni dei redditi di Marella, negli anni 2018 e 2019.
Si parla di circa 8 milioni di euro per il primo anno e 244mila euro nel secondo. Di cui non sarebbe stata corrisposta l’Irpef, per una somma ipotizzata di 3,5 milioni di euro. Secondo la procura di Torino, John Elkann avrebbe contribuito ad agevolare il metodo ingannevole del commercialista.