Un uomo di 42 anni è stato sorpreso dalla polizia di Verona, all’esame di teoria per la patente, con una microcamera nel maglione, smartphone, sim e auricolari

Tra i denunciati nell’operazione “patenti facili”, che vede da due anni impegnata la polizia locale di Verona, entra di diritto anche un 42enne di Verona che si è presentato all’esame di teoria per la patente con una microcamera nel maglione, smartphone, sim e auricolari. L’uomo avrebbe pagato oltre 1.000 euro per farsi preparare, con l’attrezzatura tecnologica adatta, a superare l’esame. Venendo anche aiutato da una terza persona, al momento rimasta ignota, che gli suggeriva tramite auricolari le risposte al questionario.

L’aiutante visionava da remoto le domande tramite la microcamera comunicando dopo qualche secondo le risposte al 42enne. Gli agenti di polizia hanno aspettato fuori dalla sala in cui si è svolto l’esame attendendo l’uscita di alcuni candidati alla prova. Dunque hanno perquisito il 42enne che, nonostante gli “aiuti da casa”, non ha comunque superato la prova, sbagliando 21 quiz su 30.

Nei confronti dell’uomo è scattato il deferimento alla Procura di Verona per i reati di falsità ideologica e repressione della falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di un titolo di guida. Oltre che per l’utilizzo di apparecchiature tecnologiche nel corso dell’esame per superarlo in maniera fraudolenta.

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