L’attacco di Gino Paoli: l’artista smonta l’imminente Festival di Sanremo. “Ci sono soltanto canzoni di m***a”
Non ha scelto la via della diplomazia, non mostra alcuna reticenza nell’esprimere il suo pensiero sull’imminente inizio della 74esima edizione del Festival di Sanremo: Gino Paoli asfalta e sminuisce subito l’evento quando gli viene chiesto il parere sulle serate dell’Ariston in arrivo. Ne ha parlato nel podcast “Tintoria” e direttamente ai conduttori Daniele Tinti e Stefano Rapone e, ovviamente, a tutto il loro pubblico. Tuttavia, sono parole talmente forti che hanno sconfinato il seguito podcast, raggiungendo i titoloni dei giornali. Non ci sono mezzi termini: “Non lo guardo”. Ancora meglio, perché, come si nota dal filmato, sceglie dei tempi perfetti per esprimere il suo “no” a testuale domanda: “Guarderai Sanremo?”.
L’artista asfalta il Festival: “Oggi è uno spettacolo squallido, la televisione si è impossessata dell’evento”
Il motivo: “Prima era il festival della canzone, della canzone e basta, non era neanche importante chi la cantasse”. Oggi le cose sono cambiate, a vantaggio di uno “squallido spettacolo” rappresentato “adesso”. Quindi, quella che vediamo attualmente è “una ripetizione di qualsiasi spettacolo televisivo”. E, in quanto tale, “c’è un po’ di tutto: nani, ballerine”. Esasperando il concetto. Secondo Paoli, qui “contano gli scandali e tutte quelle cose per farne parlare”. Mentre al tempo, ai suoi tempi, “le case discografiche mandavano la canzone migliore che avevano, arrivavano le migliori canzoni”. Vecchi ricordi, ma ancora ben saldi nella memoria dell’artista: “Era il Festival della canzone – proseguendo -. Poi le case discografiche si sono accorte del potere che Sanremo ha per l’Italia e adesso fanno il prodotto finito e lo mandano a Sanremo”.
Ciò che può aver “guastato” il Festival è la televisione, la quale “si accorge che lo spettacolo di Sanremo funziona (arriva non solo in Italia ma anche fuori), e allora si appropria di Sanremo e lo fa diventare lo squallido spettacolo che è adesso”. Insomma, il concetto è chiaro: stasera ci sarà un telespettatore in meno con Gino Paoli. In conclusione del suo intervento in merito alla kermesse: “Prima le canzoni venivano scelte, avevano dei filtri già talmente importanti che la canzone di m…a non arrivava a Sanremo, invece adesso ci arrivano soprattutto quelle di m…a”.